Direttiva UE sul tabacco, boomerang su fisco e occupazione

0
406
giancarlo scottà 1
giancarlo scottà 1Scottà: “la nuova norma favorirà il contrabbando oltre ad eliminare posti di lavoro”

Le azioni che l’Unione Europea sta attivando per limitare il consumo di tabacco rischia di trasformarsi in un doppio boomerang per il fisco e per l’occupazione. Un monito in tal senso giunge dall’eurodeputato veneto Giancarlo Scottà: “l’Ue non tolga posti di lavoro per diminuire la percentuale di fumatori in Europa. L’Ue non dimentichi le molteplici realtà economiche e l’indotto complessivo che ruotano attorno al settore del tabacco, altrimenti il suo obiettivo di diminuire la percentuale di fumatori in Europa rischia di provocare una  grave perdita di posti di lavoro in molti paesi europei”.

Scottà è intervenuto durante un’audizione che si è tenuta al Parlamento europeo, in merito alla direttiva comunitaria sul tabacco, alla presenza del commissario Ue alla Salute, Tonio Borg. “Pur essendo d’accordo con l’intento finale della proposta della Commissione Ue, ovvero quello di informare il consumatore degli effetti nocivi del fumo sulla salute, credo che la direttiva vada rivista, in quanto l’Ue dimentica alcuni suoi obiettivi-chiave, quali il sostegno alle Piccole medie imprese per il mantenimento dei posti di lavoro e la lotta alla contraffazione”.

Tonio Borg commissario UE salute pacchetto sigarette 1Secondo l’europarlamentare trevigiano, in base a questa direttiva, quello che viene ormai considerato il famigerato “pacchetto generico”sarà più facile da imitare da parte dei contraffattori, favorendo la circolazione di sigarette di contrabbando, con conseguenze pesanti non solo sui produttori e i rivenditori, ma evidentemente  anche sul gettito fiscale degli Stati membri, oltre a mettere in circolazione prodotti di dubbia fattura. “Tale direttiva, dunque, allo stato attuale, rischia di favorire il contrabbando di sigarette – ha concluso Scottà – aumentando i rischi per la salute di chi fumerà tabacco non conforme agli standard europei. Non credo che questo rientri nelle prerogative e negli obiettivi che si prefissa in questo settore la Ue”.