Prima in Italia per presenza di volatili svernanti, quadruplicati negli ultimi anni
La laguna di Venezia è al primo posto in classifica nazionale tra le aree umide di gradimento per gli uccelli acquatici che l’hanno scelta per svernare da settembre a febbraio. Sono ben 365.886 gli uccelli acquatici che hanno scelto questa zona: il dato emerge dal ventunesimo censimento effettuato dalla provincia di Venezia nel gennaio scorso relativo agli uccelli acquatici svernanti nel territorio lagunare. Dal 1993, anno del primo censimento, i volatili che prediligono quest’area sono quasi quadruplicati. I risultati del censimento sono stati presentati dal vice presidente e assessore provinciale alla caccia Mario Dalla Tor.
“La Provincia –da detto l’assessore – ha saputo creare nel tempo uno strumento di analisi del territorio serio e significativo, grazie anche alla fondamentale collaborazione con diversi soggetti qualificati che, ogni mese di gennaio negli ultimi venti anni, si ritrovano a percorrere in lungo e in largo le lagune veneziane, come i ricercatori dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, i tecnici dell’Associazione faunisti veneti, il personale delle aziende faunistico venatorie vallive, gli agenti del corpo di polizia provinciale”.
Il quadro che ne emerge è quello di un patrimonio naturalistico di straordinaria importanza, sicuramente di grandissimo rilievo per tutto il bacino del Mar Mediterraneo, con presenze regolari che negli ultimi quattro anni hanno sempre superato il valore di 300.000 esemplari, raggiungendo nel 2012 un picco di oltre 400.000 esemplari. Questa situazione, “già di per sé sorprendente – secondo Dalla Tor – non solo è confermata, ma viene abbondantemente superata dai dati riportati in questa relazione relativa al gennaio 2013: oltre 430.000 uccelli acquatici censiti sul territorio provinciale, caratterizzato dalla presenza di due zone di importanza internazionale di straordinario valore come la Laguna di Venezia e la Laguna di Caorle e Bibione”. Viene confermata, pertanto, la tendenza al forte incremento delle popolazioni di uccelli acquatici registrata negli ultimi anni, in particolare per molte specie di anatidi di interesse venatorio quali il Germano reale, l’Alzavola, il Codone e il Fischione, a dimostrazione che una corretta ed efficace gestione del territorio, non solo è compatibile con le attività legate alla caccia e alla pesca, ma spesso viene favorita dal coinvolgimento diretto dei fruitori del patrimonio naturalistico.
Dall’ultimo censimento risulta che sono ricomparse alcune specie che non venivano non più avvistate da molti anni: un esemplare di gabbiano tridattilo, specie di origine atlantica molto rara lungo le coste del Mare Adriatico e 49 piovanelli maggiori.