Positivo il bilancio della missione archeologica in Mesopotamia dei ricercatori di UniUdine

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UniUdine ricerca archeologica mesopotamia 2 1L’attività realizzata nel 2012 nella prima campagna di scavi ha portato alla luce 239 siti sconosciuti

239 siti archeologici finora sconosciuti messi in luce, con la scoperta di necropoli, di città e villaggi, di bassorilievi e monumenti, dei primi acquedotti della storia e di uno straordinario sistema di irrigazione che ha reso possibile lo sviluppo degli insediamenti umani e dell’economia nel periodo dell’Impero degli Assiri. Sono questi alcuni dei risultati della prima campagna di scavi in Mesopotamia, in particolare nel Kurdistan irakeno, condotta nel 2012 dagli archeologi dell’Università di Udine nell’ambito del progetto “Terra di Ninive”, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia attraverso il suo braccio operativo Informest, dal ministero per gli Affari esteri e dalla provincia di Udine.

Il bilancio della missione archeologica, che ha permesso di individuare reperti soprattutto del periodo cosiddetto neo-assiro (IX-VII secolo a. C.), è stato presentato a Gorizia nella sede di Informest nel corso di un incontro con la stampa, dal coordinatore Daniele Morandi Bonacossi, del dipartimento di Storia e Tutela dei beni culturali dell’Ateneo friulano alla presenza dell’assessore regionale alla Cultura Elio De Anna, della presidente di Informest Silvia Acerbi, del rettore Cristiana Compagno, e dell’assessore provinciale Elena Lizzi.

UniUdine ricerca archeologica mesopotamia 1 1La campagna di scavi avviata nel 2012 in Mesopotamia, vera culla della civiltà, si inserisce nel quadro del rilancio dei rapporti diplomatici e culturali fra Italia e Irak. Ed è solo la prima tappa di un progetto di medio-lungo termine, come ha spiegato Morandi Bonacossi, che prevede anche azioni di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico del Kurdistan irakeno e la formazione di operatori culturali in loco. Con un obiettivo finale: la costituzione di un grande parco archeologico-ambientale per salvaguardare la memoria storica del Kurdistan e promuovere il turismo.

Come ha sottolineato l’assessore De Anna, lo strumento della cultura diventa sempre più importante anche nell’ambito delle politiche di internazionalizzazione delle imprese e del sistema economico del Friuli Venezia Giulia, rafforzando le sinergie fra le istituzioni e coinvolgendo in prospettiva soggetti privati. Ormai, come da più parti è stato oggi sottolineato, l’Università di Udine ha acquisito un indiscusso primato italiano e internazionale nel campo dell’archeologia del Vicino Oriente, tanto che il progetto “Terra di Ninive”, per interessamento di una importante casa di produzione, diventerà un documentario che sarà proposto alle grandi reti televisive, dalla BBC a National Geographic.