Friuli Venezia Giulia, chiuso un anno particolarmente difficile per il mondo artigiano

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FVG renzo tondo graziano tilatti
FVG renzo tondo graziano tilattiTilatti: “bene il rapporto con la Regione,a serve più semplificazione e maggiore rapidità”. Tondo: “sempre vicini al mondo artigiano”

Tradizionale bilancio dell’andamento dell’economia quello tracciato dal presidente di Confartigianato del Friuli Venezia Giulia Graziano Tilatti a Trieste alla presenza del vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese nazionale Claudio Miotto e del presidente della Regione Renzo Tondo. Quello appena chiuso è stato un anno particolarmente difficile per le imprese artigiane della regione, che ha visto diminuire in maniera consistente il fatturato e crescere la mortalità delle aziende. Alcuni comparti, specie quello della sedia, del mobile e dell’edilizia, hanno avuto un crollo di circa il 50% del volume d’affari, determinando una grossa perdita sul piano occupazionale.

Tilatti si è soffermato sulle difficoltà incontrate dalle imprese artigiane nell’accesso al credito, oltre che sull’esigenza di doversi confrontare con un aumento dell’abusivismo e della concorrenza sleale: “nel corso del 2012 il rapporto con la Regione non è mai mancato, e anzi abbiamo quasi sempre trovato un interlocutore attento e disponibile ad ascoltarci, compatibilmente con le disponibilità di bilancio. Però, per il futuro, auspichiamo una maggiore velocità nell’erogazione delle provvidenze e una semplificazione nelle procedure burocratiche, procedure che dovrebbero puntare di più sulla sostanza che sulla forma. Si deve intervenire anche sulla pressione fiscale, che così com’è oggi non è più sopportabile dalle nostre imprese”. Per il 2013, Tilatti è moderatamente ottimista: “non ci illudiamo che quest’anno sarà più facile e, a questo proposito, le prospettive nazionali non ci fanno ben sperare. La categoria continuerà a essere vicina alle nostre imprese, sia in termini di rappresentanza dei loro interessi collettivi, sia in termini di difesa nella gestione dei loro problemi individuali. Questo è il nostro primo dovere – ha detto Tilatti – che riteniamo di aver svolto con il maggior impegno possibile, anche se non sempre i risultati sono stati quelli che noi avremmo auspicato”.

Da parte sua, Renzo Tondo, ringraziando Tilatti per i contenuti del suo intervento, ha messo in luce alcune delle iniziative già avviate dalla giunta regionale a favore del sistema economico e produttivo della regione: “abbiamo dimezzato il debito della nostra Regione, recuperando risorse per la spesa corrente, aperto la stagione delle infrastrutture, sostenuto i lavoratori con il finanziamento degli ammortizzatoti sociali e le imprese con la legge anti-crisi. Per la prossima legislatura vogliamo continuare con la riduzione della spesa pubblica, con il rafforzamento dei comparti produttivi della piccola e media impresa e con la valorizzazione dell’autonomia della nostra Regione”. Per arrivare a una semplificazione delle procedure burocratiche, secondo Tondo, non basta un sostegno generico delle categorie economiche, occorre una profonda collaborazione operativa al fine di individuare leggi e regolamenti da modificare.

Il vicepresidente nazionale di Confartigianato Imprese, Claudio Miotto, ha puntato sulla necessità di creare le condizioni di lavoro per i giovani: “per riuscirci dev’esserci una facilitazione della burocrazia e un abbattimento dei costi. Così la percentuale dei giovani disoccupati di cui tanto si parla in questi giorni, non sarà più del 35%”. Secondo Miotto, gli ambiti su cui intervenire sono l’eliminazione degli elementi di concorrenza sleale, la semplificazione burocratica, la riforma fiscale, l’aspetto psicologico e la formazione dei giovani.

Quanto ai numeri del 2012, per la cassa integrazione sono state autorizzare 24,2 milioni di ore di (+ 2,4 milioni di ore rispetto al 2011), il terzo peggior dato dal 1971. E’ in crescita anche il ricorso alla Cigs e alla Cigd nel settore artigiano (+77% rispetto al 2011). Superato, di tre punti percentuali, il record del 2010.

Il numero delle imprese artigiane è calato di 330 unità nell’ultimo anno, di 608 nell’ultimo triennio, di 1.642 aziende rispetto al massimo raggiunto a fine 2005. I settori maggiormente in difficoltà sono stati autoriparazioni, edilizia e impianti, attività manifatturiere, trasporti. Quanto alle nuove iscrizioni, tra il 2005 e il 2011 si è passati da 1 nuova impresa su 3 avviata da un under 30, a 1 su 4. Un segnale positivo è dato dal fatto che la percentuale di giovani è tornata ad aumentare nell’ultimo anno (+ 1,7%).

Quanto al fatturato del comparto, nel primo semestre 2012 è stato eguagliato il record negativo del primo semestre 2009, con un meno 43%.