Iniziativa del Gruppo parlamentare della Lega Nord del Senato. Divina: “un aiuto alle imprese del NordEst per combattere la crisi e cercare nuovi sbocchi”
“Il ‘Made in Italy’ è apprezzato in tutto il mondo e noi vogliamo dare la possibilità ai nostri imprenditori e alle nostre associazioni di categoria di avere a disposizione un ponte che li colleghi con i nuovi mercati emergenti che non sono la Cina o l’India o il Brasile, ma anche paesi come Taiwan, l’Azerbaigian, la Bulgaria che oggi hanno presenziato in questo importante convegno organizzato a Trento. C’è una forte domanda-offerta da chi vuole avere i nostri prodotti e da chi vuole far conoscere i nostri prodotti.
L’obiettivo di questo incontro è stato il favorire gli scambi economici con tre realtà che chiedono cooperazione e scambi commerciali con le imprese italiane ma, soprattutto, con quelle del Trentino e del NordEst che hanno tutti i requisiti per soddisfare richieste per i nostri prodotti d’eccellenza che non sono solo la moda o l’agroalimentare, ma anche l’edilizia, le applicazioni per energie alternative e tecnologie innovative. Sono paesi in crescita e molto ricchi di risorse naturali come per esempio l’Azerbaijgian che possiede enormi riserve di gas naturale e petrolio”. Con questo saluto, il senatore della Lega Nord Sergio Divina ha aperto il convegno organizzato dal gruppo parlamentare del Senato, “Prospettive ad Est per l’economia del Trentino e del Nord Italia: est Unione Europea, Est extra Unione Europea, Est Asia. Tre aree per nuove prospettive del sistema imprenditoriale italiano”.
Maurizio Fugatti, vicepresidente vicario del Gruppo parlamentare alla Camera, ha portato un saluto ai partecipanti mettendo in evidenza come l’Italia abbia dei gap non indifferenti come l’energia, il costo del lavoro, l’impossibilità di trovare supporto adeguato per le aziende da parte del governo centrale. “E allora – ha detto rivolto ai convegnisti – ben vengano questi incontri per dare la possibilità di trovare nuove aree di commercio e consumo diversificando, per l’azienda, il proprio ambito di mercato. Iniziative come questa sono foriere di un rilancio di rapporti con paesi che fino a ieri erano poco considerati e ora stanno vivendo una sana esplosione di voglia di fare”. Proprio quello che manca nell’Italia di Monti.
“Taiwan e l’Italia – ha evidenziato l’ambasciatore dell’ufficio di rappresentanza di Taipei in Italia, Lai Chien-Chung – stanno avviando dei rapporti molto proficui con scambi commerciali molto interessanti e la presenza di vari marchi taiwanesi in Italia e viceversa. Ringrazio il senatore Divina per questa grande opportunità in terra trentina, fatta di gente operosa, di grandi imprenditori, di un grande patrimonio turistico, enogastronomico e di un tessuto industriale d’eccellenza”. I dettagli delle potenzialità di collaborazione tra l’Italia e Taiwan sono stati illustrati da Jien-Ping Wang, direttore divisione economica ufficio di Taipei in Italia: “è possibile fare ottimi affari con Taiwan perché c’è un forte sostegno al sistema import-export da parte del nostro governo. Poi ricordate che ora i rapporti con la Cina sono regolari e di reciproco rispetto: tra Taiwan e Pechino abbiamo la bellezza di 616 voli settimanali. Non penso – ha ironizzato – che l’Italia abbia così tanti voli con la vicina Francia. L’Italia è il quarto partner commerciale in Europa con Taiwan ed è al 22esimo posto a livello mondiale. Marchi ormai universalmente noti come Acer, Asus, Sym, Kimco, Gailt, ecc sono taiwanesi. Tutte aziende presenti in Italia e ben affermate e rispettate, come anche i tanti punti del ‘Made in Italy’ molto amato da noi. Siamo un paese moderno con infrastrutture all’ avanguardia come porti, aeroporti, trasporti di prim’ordine e una ottima rete di alta velocità. Gli italiani devono anche sapere che Taiwan è un ottimo trampolino di lancio per tutto il sud-est asiatico e per vendere i prodotti in Cina, Giappone, Corea, Tailandia: una porta sempre aperta alla bellezza, alla tecnologia, al grande lavoro italiano e trentino in particolare”.
“Il primo paese musulmano che ha dato alle donne la possibilità di votare nel lontano 1918 (l’Italia c’è arrivata qualche lustro dopo, nel 1945…) è l’Azerbaijgian!” Così si è presentato, proprio per evidenziare la laicità di questo strategico paese caucasico, Vuqar Hajiyev, Primo segretario dell’ambasciata della Repubblica di Azerbaigian in Italia. L’Azerbaigian ha un Pil di 63,4 miliardi di dollari con un tasso di crescita del 9,4%. Il paese ha attirato investimenti totali di capitale a 120 miliardi di dollari e solo nel 2011 per ben 20 miliardi di dollari. Questo paese che si affaccia sul Caspio e che è il primo fornitore di petrolio dell’Italia ha abbondanza di risorse naturali come il gas (recentemente, davanti alla capitale Baku, è stato trovato un giacimento che può dare gas per ben 50 anni). Baku è stata teatro anche del primo pozzo petrolifero della storia, scavato nel 1846, e ospita anche il promo stabilimento per la produzione di cherosene e il primo oleodotto del mondo, quello Baku-Batumi. E’ in una posizione favorevole con una stabilità politica, socio-economica e finanziaria che, dall’ anno della sua indipendenza dall’Urss, nel 1991, è andata progressivamente stabilizzandosi e migliorando. In Azerbaijgian l’Italia è prima per export: oramai a Baku girando per le strade è facilissimo imbattersi in marchi italiani. Le attività di esportazione verso l’Italia sono pari a 9,341 miliardi di dollari, una cifra considerevole dovuta principalmente alla fornitura di petrolio e gas, mentre Baku importa per 254,57 milioni di dollari: una cifra ragguardevole, ma decisamente migliorabile. Ci sono, ha ricordato il consigliere economico Fuad Farzalibayov, normative favorevoli agli investimenti stranieri in Azerbaijgian: gli italiani possono usufruire di ulteriori privilegi rispetto agli investitori locali. E’ una realtà in piena esplosione l’Azerbaigian che invita gli italiani e i trentini a investire.
Occasioni per investimenti molto proficui non esistono solo molto lontano: anche all’interno dei confini europei esistono opportunità molto favorevoli. Uno di questi è la Bulgaria che presenta ottime performance economiche e che dà la possibilità alle imprese italiane e trentine di poter lavorare con vantaggiosissime agevolazioni fiscali. “La Bulgaria può rappresentare per l’imprenditore italiano il passo successivo alla realizzazione di un progetto di internazionalizzazione con una serie di opportunità derivanti dalla combinazione di strutture giuridiche per una ottimizzazione fiscale ed operativa. Ci sono una serie interessante di fondi strutturali europei a disposizione – hanno sottolineato Marco Montecchi, presidente della Camera di Commercio italiana in Bulgaria e Anselmo Caporossi, presidente dell’ osservatorio sui fondi strutturali della stessa camera di commercio – non solo delle imprese locali, ma anche di chi vuole investire in questo paese per dare ossigeno all’agricoltura e all’industria locale”.
“Dobbiamo essere competitivi e all’altezza delle grandi economie europee e ben vengano dunque incontri del genere come questo organizzato dal senatore Sergio Divina – ha sottolineato intervenendo in conclusione del convegno Graziano Molon, direttore di Trentino Sprint, l’azienda della Camera di commercio di Trento che si occupa d’internazionalizzazione – perché sono opportunità uniche con mondi diversi perché il Trentino piace e deve essere conosciuto fuori dai suoi confini. Le nostre eccellenze sono il nostro passaporto e l’economia trentina deve guardare anche ad Est perché l’internazionalizzazione è una delle vie possibili per combattere la crisi per le imprese dei nostri tanti comparti. Spetta alle imprese organizzarsi al meglio per cogliere queste opportunità”.
Il convegno si è concluso con gli interventi dei numerosi imprenditori intervenuti, che hanno fatto domande, anche di dettaglio, ai relatori, attivando preziosi contatti diretti che potrebbero sfociare in relazioni concrete tra il NordEst e i paesi dell’Est.