Il presidente del Trentino Pacher risponde allarmato alle dichiarazioni di Schneck
Un’intervista al quotidiano “il Giornale di Vicenza” riportata in modo parziale da parte del quotidiano “L’Adige” di Trento ha innescato una polemica infondata tra la provincia di Trento e il presidente dell’autostrada Brescia Padova Attilio Schnek vertente sull’annoso tema del completamento della Valdastico Nord, autostrada da tempo osteggiata dal Trentino, ma ritenuta strategica dal Governo italiano e dalla stessa Unione Europea, oltre che da tutte le categorie economiche del NordEst. Nella sua intervista rilasciata al “Giornale di Vicenza”, Schneck ribadiva la volontà di tutelare in tutte le sedi opportune i diritti della società concessionaria derivanti dai ritardi e dagli inadempimenti relativi all’approvazione del progetto definitivo della Valdastico Nord. Schenck ha anche parlato di possibilità di fare cause milionarie per i recupero delle spese già effettuate e delle penali derivanti dalla mancata attivazione dei cantieri.
Tanto è bastato per mandare in fibrillazione il nuovo presidente della provincia di Trento, Alberto Pacher: “Leggo, con un senso di profondo sbigottimento, le dichiarazioni del commissario della provincia di Vicenza e presidente dell’A4 Brescia – Padova, Attilio Schneck, laddove afferma che vi sarebbe l’intendimento di intraprendere una causa milionaria contro la Provincia autonoma di Trento, ‘colpevole’ di opporsi alla realizzazione della Valdastico nord”. “Mi permetto di dire – continua il presidente – che si tratta di una affermazione del tutto risibile dato che la Provincia di Trento sta esercitando un diritto riconosciuto da una sentenza della Corte costituzionale, e cioè il diritto di dover dare la propria intesa alla realizzazione di qualsiasi infrastruttura costruita sul proprio territorio. Ricordo altresì che la necessità di un’intesa è stata ribadita anche in due leggi finanziarie dello Stato e da ultimo nel parere della Conferenza delle Regioni all’allegato del Ministero delle infrastrutture. Comunque rimane inteso che gli interlocutori della Provincia autonoma di Trento sono il Governo, il Ministero direttamente interessato e la Regione Veneto e non certo un concessionario autostradale”.
Gli allarmismi di Pacher sono stati immediatamente spenti dallo stesso Attilio Schneck: “Pacher, può stare tranquillo: la Società concessionaria della Valdastico Nord non ha alcuna intenzione di fare richieste di risarcimento danni milionarie nei confronti dell’Ente da lui presieduto”. Secondo il presidente della Serenissima “la ripresa dell’articolo del ‘Giornale di Vicenza’ da parte del quotidiano ‘L’Adige’ è andata oltre il dovuto, in quanto l’unico interlocutore della Società concessionaria nel caso del completamento della Valdastico Nord è il Cipe e, di conseguenza, il Governo. Nel caso in questione, a non rispettare gli impegni sottoscritti nell’atto di concessione è il Cipe che non sta ottemperando nei termini pattuiti (quelli temporali sono già ampiamente trascorsi) e la Società concessionaria è intenzionata a far valere i propri diritti e a tutelare i propri azionisti e i relativi investimenti nei confronti del Cipe e del Governo”.
Quanto al ricorso al Tar di Trento da parte della Società concessionaria della Valdastico Nord, “questo si riferisce unicamente al parere negativo rilasciato dalla Provincia di Trento circa il raccordo dell’autostrada con l’A22. Spetterà al Tar – dice Schneck – stabilire se la ‘Legge obiettivo’ e la normativa sulle infrastrutture strategiche decise a suo tempo dal Governo e approvate dal Parlamento della Repubblica abbiano o meno un valore superiore a quella di un parere negativo motivato della stessa Provincia di Trento, anche perché la sentenza della Corte Costituzionale addotta dal Trentino a difesa delle sue prerogative lascia, secondo insigni costituzionalisti, aperta la porta a valutazioni difformi da quelle da sempre addotte dalla Provincia di Trento. Si vedrà nei prossimi giorni – conclude Schneck – come il Tar di Trento valuterà la materia, fatta salva la possibilità di ricorrere a tutti i gradi di giudizio ulteriori per appurare fino in fondo se lo Stato abbia o no la potestà di decidere sul proprio territorio la realizzazione di opere pubbliche ritenute strategiche e richieste dalla quasi totalità della popolazione e dalla totalità delle categorie economiche, oltre che dalla stessa Unione Europea che ha inserito la Valdastico Nord tra le reti internazionali di trasporto Ten-T”.