Giorgetti, Bond E Padrin: “sinergie pubblico-privato per creare nuove prospettive in vista della celebrazione del Cinquantesimo della disgrazia
Tre chilometri nel cuore dei luoghi della memoria, un percorso tra passato e presente che vuole coniugare storia, cultura e valorizzazione turistico-paesaggistica. E’ stato presentato nel municipio a Longarone (Belluno) il progetto “Ripercorrere la Valle del Vajont”, recentemente finanziato per un milione di euro dalla Regione del Veneto su proposta dell’assessore regionale ai lavori pubblici Massimo Giorgetti (Pdl). Proprio a Longarone Giorgetti ha consegnato al sindaco Roberto Padrin l’assegno per iniziare l’operazione di rilancio dell’intera area: “la Regione del Veneto vuole fare la propria parte fino in fondo”. Non a caso, l’importante contributo segue di poche settimane i 25.000 euro messi a disposizione dall’assessorato alla cultura guidato da Marino Zorzato.
All’incontro erano presenti, tra gli altri, il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond – che fin dall’inizio ha portato avanti la richiesta di finanziamento – il sindaco di Castellavazzo Franco Roccon, il collega di Erto e Casso Luciano Pezzin e il capogruppo di minoranza a Longarone Celeste Levis.
“Ci auguriamo che adesso anche altri soggetti, sia pubblici che privati, seguano il nostro esempio e partecipino a questa grande operazione”, ha detto l’assessore Giorgetti confermando di aver già attivato contatti utili con la Regione Friuli-Venezia Giulia.
Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo Bond (Pdl): “tutti i soggetti privati che fanno parte della Fondazione Vajont, come l’Enel e l’Edison, devono essere sensibilizzati e fare la loro parte”. Dal canto suo, il sindaco Padrin ha ribadito l’obiettivo di posare la prima pietra dell’opera nei giorni dell’anniversario. Nel dettaglio, la strada del Colomber collegherà i due versanti della valle del Vajont con una passerella che passerà davanti alla diga per poi congiungersi con la viabilità principale che porta sul coronamento.
Bond, ricordando il ruolo delle “guide della Memoria”, ha sottolineato come il Cinquantesimo della tragedia debba essere visto come un’opportunità per andare oltre l’evento creando prospettive di sviluppo anche turistico. Sempre Bond ha chiesto che almeno nelle settimane della commemorazione la diga sia aperta al pubblico, in particolare alle scolaresche. Obiettivo che ha trovato d’accordo tutti i sindaci della zona.