Manzato: “indispensabile risolvere le problematiche evidenziate dagli operatori”
“Diamo immediatamente il via ad un confronto con le associazioni, per capire quali sono i margini di intervento sulla regolamentazione attualmente in vigore, che limita e mette in difficoltà la pesca professionale nel lago di Garda. Interverremo anche a livello ministeriale per capire quali spazi si possono utilizzare”. Lo ha detto l’assessore alla pesca del Veneto Franco Manzato, incontrando a Garda gli operatori professionali della Cooperativa agricola fra pescatori del lago in occasione di un confronto a tutto campo sui problemi legati a questo particolare bacino ittico di acqua dolce, presente anche il presidente della Commissione agricoltura del Consiglio regionale Veneto, Davide Bendinelli, che hanno visitato anche gli spazi di lavoro della stessa cooperativa creata e finanziata per 400.000 euro dai fondi Fep (Fondo Europeo per la Pesca).
Il lago di Garda è stato ed è un’autentica risorsa per quanti scelgono di lavorare in questo comparto per trarne il proprio reddito. Ma negli ultimi decenni si è assistito ad un depauperamento delle risorse, mentre l’introduzione “a capocchia” di regole comunitarie aumenta le difficoltà e rende impossibili alcune attività.
A preoccupare particolarmente gli operatori è la pesca del pesce persico e del luccio, che richiederebbe una maglia di rete da 37 mm, il cui utilizzo è da tempo vietato dalla Unione Europea. I regolamenti comunitari autorizzano l’utilizzo di una maglia da 60 mm, troppo larga per questo tipo di pescato ed adatta solamente per sardone e tinche. Questo paralizza, a detta dei pescatori, l’attività per tutto il periodo invernale. Si è inoltre parlato delle anguille, la cui pesca è stata vietata nel Garda per motivi sanitari, mentre continua ad essere operativa sul Mincio.
“L’appuntamento informale, diretto, operativo – ha sottolineato dal canto suo Bendinelli – ci permette di mettere in atto, in linea con strumenti finanziari e normativi, una strategia sul territorio del Garda, come quello di un unico regolamento per la pesca professionale che valga per tutte le province e che permetta di preservare e conservare l’habitat del lago”. “Nel breve periodo – ha concluso Manzato – ci incontreremo per aggiornarvi sulle risposte che abbiamo ricevuto e per proporvi un piano operativo”.