Federlegno Arredo critica il Governo per il mancato recepimento degli sgravi fiscali al Senato

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Roberto snaidero 1Snaidero: “si perde il senso della realtà”

Ancora critiche all’operato del Governo Monti in tema di gestione della politica economica. Dopo aver sostanzialmente distrutto il settore delle marine, minato alla fondamenta quello auto motive (che, da solo, genera oltre il 16% del totale del gettito fiscale dello Stato), ora tocca a quello dell’arredo, con la categoria rappresentata da Federlegno Arredo che spara a palle incatenate in direzione del Governo Monti.

Per il presidente Roberto Snaidero “la fiducia posta sul maxiemendamento al disegno di legge ‘Stabilità’, il cui testo è stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato, conferma ancora una volta il distacco della politica dal Paese reale. Nelle modifiche introdotte al disegno di legge non c’è infatti traccia della proposta di inserire gli arredi nella detrazione Irpef del 50% che, lo ribadiamo, sarebbe a costo zero per le casse dello Stato”. Per Snaidero, quella avanzata era “una proposta assolutamente ragionevole vista la situazione drammatica che la filiera del legno arredo ha vissuto negli ultimi cinque anni e sta vivendo tuttora (-14 miliardi di euro di fatturato, 10.000 imprese e 51.000 addetti in meno). Non sarà semplice spiegare agli oltre 400.000 addetti delle oltre 70.000 aziende della filiera che, ancora una volta, i nostri ‘rappresentanti’ istituzionali hanno preferito puntare su altre iniziative per fare ripartire il Paese – tra cui l’apertura di nuove sale per il gioco d’azzardo – ignorando proposte serie che darebbero respiro a decine di migliaia di lavoratori e famiglie alle prese con la crisi più dura dal dopoguerra”. 



Amaro il commento del presidente della categoria: “forse qualche parlamentare ha preferito puntare sulla formula ‘Panem et circenses’, credendolo un metodo ancora valido per assicurarsi il consenso popolare. Ma chi ha fatto questo calcolo si sbaglia e possiamo assicurare che ne terremo conto alle prossime elezioni. Chi non ha a cuore il bene dello Stato e dei suoi cittadini non merita di rappresentarli e noi, nei limiti delle nostre possibilità, agiremo di conseguenza valutando attentamente chi si dovrà meritare la nostra fiducia”. Se Monti s’illude ancora di avere una strada in discesa per riconquistare la poltrona più alta di palazzo Chigi, questo ed altri avvertimenti dovrebbero servire ad aprirgli gli occhi e a virare il più rapidamente possibile il timone dell’economia. “Non c’è cosa più irragionevole – ribadisce Snaidero – che dare la risposta a una domanda che non si pone ma, evidentemente, la politica non si è mai chiesta chi ha tenuto e chi sta tenendo in piedi l’Italia. Ciò detto, la battaglia non finisce certo qui e, sin da oggi, continueremo a batterci per le nostre aziende, i nostri collaboratori, le loro famiglie e per il nostro amato Paese”. Già, intanto c’è chi continua a remare contro per favorire altri interessi, ad iniziare da quelli della Germania.