Gollino: “chiediamo che il territorio montano non sia penalizzato dalla razionalizzazione dei servizi pubblici”
Chiusura e razionalizzazione di uffici postali, chiusura degli uffici giudiziari di Tolmezzo, razionalizzazione ed accorpamento dei plessi scolastici, chiusura degli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Tolmezzo, eliminazione dell’ ASS n. 3 Alto Friuli nell’ambito della riforma sanitaria regionale. “I recenti provvedimenti normativi di razionalizzazione dei costi avranno un forte impatto depressivo sulla vita quotidiana nel territorio montano.
Eppure, se sapremo mettere in campo in modo sinergico le innate capacità imprenditoriali locali, sia industriali che artigianali, e se le disponibilità finanziarie, sia pubbliche che private, verranno concentrate negli investimenti diretti a sviluppare le risorse naturali di cui l’area montana dispone , potremo guardare al futuro con maggiore serenità”. E’ quanto ha sottolineato Federico Gollino, capo della delegazione di Tolmezzo di Confindustria Udine, nel corso della tradizionale e partecipata assemblea di fine anno delle aziende associate della Carnia, Canal del Ferro e Valcanale cui hanno preso parte il presidente di Confindustria Udine Adriano Luci, il presidente di Federlegno Arredo Roberto Snaidero e l’assessore regionale alle risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino.
Nel suo articolato intervento, Gollino ha ripercorso le azioni intraprese e da intraprendere per rilanciare proprio le risorse naturali della montagna – bosco-legno, acqua, marmo/ghiaia e turismo – unitamente al bene di miglioramento della competitività delle lavorazioni tradizionali costituito dalle infrastrutture immateriali (banda larga ed eliminazione del digital divide). In particolare, Gollino ha illustrato il progetto che la Delegazione, di concerto con la Regione, sta portando avanti per far rinascere la filiera “foresta-legno”, oggi trascurata e sottoutilizzata. “Intendiamo – ha dichiarato Gollino- inserire il progetto nel Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 per poter avere un adeguato sostegno finanziario, con il quale il progetto può sicuramente accelerare. Gli investimenti devono concentrarsi sulle infrastrutture viarie, sulla mobilità all’interno e all’esterno dei boschi, perché senza una viabilità adeguata i costi logistici diventano tali da annullare tutto l’ipotetico utile derivante dalle lavorazioni boschive. Per le maestranze del settore edile che hanno perso il lavoro in questi mesi e i giovani – a tale riguardo segnalo la formazione mirata in loco promossa dall’Istituto Solari di Tolmezzo – questa è un’occasione che va colta con una mentalità positiva e costruttiva. Il progetto potrà infatti avere successo se saranno gli stessi giovani a far cambiare la mentalità a quelli un po’ più anziani aiutandoli a superare lo scoglio dei dubbi e la paura della novità”.
Per il presidente di Confindustria Udine Adriano Luci la situazione del Paese e dell’economia è grave: “piangiamo sulle ferite. In questa crisi, che riguarda tutta l’Europa, siamo però entrati affaticati e appesantiti da oneri impropri (costo dell’energia, delle infrastrutture e della manodopera e del sistema Paese) e anche da atteggiamenti sbagliati della politica e della pubblica amministrazione che hanno rallentato molte iniziative imprenditoriali. Si corre il serio rischio che pure le aziende che hanno tenuto più delle altre, ricorrendo all’esportazione, possano non essere domani più competitive”. Che fare? Luci, che ha evidenziato la sua preoccupazione per le ambivalenti dichiarazioni del presidente Renzo Tondo sul rigassificatore (“a noi industriali in un incontro regionale ha detto di essere a favore; due giorni dopo sulla stampa ci è parso invece di capire che è contrario”), ha chiesto che la prossima campagna elettorale in Regione possa concentrarsi su un confronto solo su idee e progetti. “Chiediamo poi alla politica maggiore attenzione sugli sprechi e di dare risposte veloci al mondo dell’impresa. Inoltre ritengo necessario che si prosegua nella razionalizzazione degli enti, garantendo però i servizi”. Da ultimo Luci ha palesato all’assessore Violino le grandi opportunità che si potrebbero creare favorendo la messa in rete tra loro del settore alimentare, agricolo e industriale.
Il presidente di Federlegno Arredo Roberto Snaidero, non ha nascosto la difficile congiuntura che il settore dell’arredo sta attraversando anche a causa del drastico calo della domanda interna (-40% dal 2008 ad oggi): “non vedo prospettive a breve termine a meno che non venga recepita una nostra proposta: includere gli arredi tra gli interventi soggetti alla detrazione 50%, come le ristrutturazioni, da inserire nel ‘Milleproroghe’ che verrà inserito a sua volta nella Legge di Stabilità”.
Snaidero ha poi elogiato il progetto di rilancio della filiera bosco/legno in montagna, illustrato nel dettaglio da Paolo Fantoni, presidente di Assopannelli: “sono pienamente convinto dell’importanza di valorizzare i nostri boschi. C’è però bisogno, ed è una condizione irrinunciabile, di favorire l’ammodernamento delle nostre aziende di settore”.
Chiamato in causa da Gollino che aveva invitato la Regione, quale più grande proprietario di bosco, ad essere la prima a dare l’esempio attraverso la concessione in uso a ditte private certificate, l’assessore Claudio Violino, intervenendo sul tema della risorsa bosco/legno, ha assicurato che la Regione farà la sua parte: “in tempi di crisi, l’agricoltura ti tiene ancorato alla solidità della terra. Il comparto agro-alimentare può giocare un ruolo fondamentale così come il bosco può ritornare ad essere quel differenziale in più che un tempo avvantaggiava i paesi della montagna rispetto a quelli della pianura. Siamo di fronte ad un bivio – ha concluso Violino – o optiamo per una visione conservatoristica del bosco oppure per una economica. Noi propendiamo per la seconda. Dobbiamo puntare a aumentare la quota degli incrementi di legname prelevato, oggi attestata ad appena un quinto del totale”.