Friuli Venezia Giulia, nuove risorse per i fondi di rotazione

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FVG Seganti presentazione indagine CNA accesso fondi confidi 1Seganti: “agli 80 milioni di euro precedentemente stanziati, ora s’aggiungono i 50 milioni messi a disposizione dalla BEI”

I Fondi di rotazione della regione Friuli Venezia Giulia possono ora contare, oltre che sugli 80 milioni erogati in assestamento di bilancio e assegnati a ottobre, anche sui 50 milioni messi a disposizione dalla Bei (Banca europea investimenti), con cui la Regione ha chiuso un accordo per un finanziamento ponte. In tutto si tratta di 130 milioni di provvista mista che, per quanto riguarda il comparto artigiano, assicura l’assessore regionale alle attività produttive, Federica Seganti, da qui alla fine dell’anno serviranno a coprire tutte le domande (191, per un totale di 35 milioni di euro) di finanziamento giacenti al Fria (che aveva ricevuto 24 degli 80 milioni suddivisi tra i Fondi di rotazione).

L’assessore ha dato la notizia nel corso della presentazione a Trieste, assieme al presidente regionale della CNA, Denis Puntin, dell'”Indagine sull’accesso al credito e sull’utilizzo dei consorzi di garanzia fidi da parte delle imprese artigiane del FVG”. R icordando che dall’anno prossimo sarà il Cata (Centro assistenza alle imprese artigiane) a gestire i fondi del CRA (Commissione regionale per l’artigianato) e che quindi questo tipo di iniziative sarà portato avanti da altri, Puntin ha ringraziato l’assessore Seganti, “che ha sempre prestato attenzione al nostro Comparto”. Dopo aver valutato i dati della ricerca, Federica Seganti ha commentato che “considerato il periodo, gli artigiani godono nel complesso di salute abbastanza buona, visto che, stando all’indagine, molti prevedono il consolidamento del proprio fatturato nel prossimo futuro e al momento la situazione appare nel complesso stazionaria”.

Tra le previsioni per il 2013 inoltre, è importante quella relativa al livello di occupazione, perché l’82% delle imprese conferma che il numero di occupati rimarrà invariato, mentre il 3,8% prospetta addirittura un aumento. Inoltre, “per quanto riguarda l’accesso al credito – ha osservato l’assessore – il 60% ha ottenuto l’intero credito richiesto e il 22 lo ha avuto in parte, mentre solo il 7% è stato costretto al rientro, a dimostrazione che il sistema bancario non è di manica larga, ma neanche insensibile alle esigenze degli artigiani”.

Quella ottenuta attraverso l’indagine della CNA è una fotografia che “sembra avere più luci che ombre” ha detto l’assessore, rilevando che la scarsa cultura finanziaria delle piccole e piccolissime imprese messa in evidenza da questo lavoro in realtà “è diffusa in tutta Italia ed è una delle lacune della scuola, perché da nessuna parte se ne spiegano gli elementi di base, che servirebbero a tutti per gestire necessità familiari e lavorative”. L’analisi rileva anche uno spostamento positivo dal consolido agli investimenti, “importante perché l’accesso al credito è più facile sull’investimento piuttosto che sul consolido”, ha osservato l’assessore, e conferma che le aziende artigiane preferiscono, anche se sempre meno, l’autofinanziamento rispetto alla richiesta di credito.

Elevato è il livello di conoscenza dei Confidi, “che hanno una funzione fondamentale soprattutto per piccoli e piccolissimi imprenditori” ha indicato Seganti, rilevando peraltro che molti imprenditori rinunciano ad accedervi anche per il costo all’ingresso nei Confidi (250 euro) che, sommato ai costi delle pratiche si trasforma in una barriera, specie se l’importo da chiedere è piccolo. L’assessore ha pertanto proposto di parametrarlo sia alla dimensione dell’operazione che a quella dell’azienda, in modo da allargare la platea di base degli utenti e dare così un servizio più ampio e diversificato.

Infine “resta fondamentale per accesso al credito il tema delle garanzie” ha spiegato Federica Seganti, ricordando che è stato creato e recentemente semplificato lo strumento del Fondo di garanzia per la piccola e media impresa, fonte di garanzie e controgaranzie rispetto alle operazioni di Confidi al fine di aumentarne la capacità di credito portandola dal normale 40 all’80%.