Riccardi: “occasione per tutti i porti dell’alto Adriatico”
La realizzazione del corridoio ferroviario mediterraneo tra Lione e Budapes porterebbe indubbi vantaggi al sistema portuale dell’alto Adriatico, da da Ravenna sino a Fiume, passando ovviamente per Venezia, Trieste e Capodistria. È stata questa la proposta che a Bruxelles Laurens Jan Brinkhorst, il coordinatore europeo del progetto prioritario PP6 dell’Unione europea, la direttrice ferroviaria Lione-Trieste-Divaccia-Lubiana-Budapest-confine magiaro/ucraino, ha prospettato all’assessore regionale alle Infrastrutture del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi. Un summit anche a breve sul quale lo stesso Riccardi si è dichiarato perfettamente d’accordo, in considerazione della stretta connessione logistica che lega il grande Corridoio mediterraneo “su ferro” nella sua parte più orientale (quella cioè che lega il nostro Paese, la Slovenia, l’Ungheria e in prospettiva anche la Croazia) alla rete portuale dell’Adriatico settentrionale.
“Concordo appieno con l’ipotesi del coordinatore europeo – ha dichiarato Riccardi – e in quella sede, come ho comunque prospettato a Brinkhorst, sarà opportuno che si inizi a parlare di quella ‘parità di condizioni’ tra partner portuali, di cui da tempo stiamo indicando l’esigenza. I fattori di competitività tra gli scali di Nazioni diverse sono noti: dalla pressione fiscale (purtroppo senza paragoni tra l’Italia e i nostri ‘vicini’, come la Slovenia, e l’Austria per l’attrattività di nuove localizzazioni industriali) al costo del lavoro, dai controlli doganali alle regola di sicurezza”, ha
indicato l’assessore Riccardi.
Riccardi e Brinkhorst hanno successivamente valutato molto positivamente il fatto che dai primi di dicembre, con sede nello stesso palazzo di Trieste (in via Giulia) che ospita gli uffici della direzione Infrastrutture e Pianificazione territoriale della Regione, inizierà a nascere la struttura del Geie, il Gruppo europeo di interesse economico tra i due enti ferroviari nazionali di Italia e Slovenia – rispettivamente Gruppo FS e l’Agenzia ferroviaria slovena – che a luglio scorso la Commissione intergovernativa Italia-Slovenia, alla presenza del viceministro ai Trasporti, Mario Ciaccia, aveva ratificato. Ambedue gli enti ferroviari hanno nominato i due direttori; per l’Italia, Michele Marzano, di FS. Un passo molto importante, secondo Brinkhorst, per trovare un luogo fisico di incontro e discussione sul futuro della tratta transfrontaliera Trieste-Divaccia del Corridoio mediterraneo, “che non sia Roma o Lubiana o Venezia”, ha evidenziato il coordinatore Ue, alla stregua dell’analoga struttura di Chambery, tra Francia e Italia.
Nel corso del colloquio Riccardi ha inoltre ribadito a Brinkhorst che resta comunque strategico, sia per il porto di Trieste sia per quello di Capodistria, la concretizzazione della tratta ferroviaria tra i due scali: “senza questa connessione non abbiamo strategia futura”, ha detto l’assessore.
Sempre in tema di trasporto ferroviario, Riccardi ha comunicato di aver “prenotato altri 21 milioni di euro per comperare due nuovi treni che si aggiungono agli otto in costruzione e oltre ai due già opzionati. In tutto, in questi anni, il Friuli Venezia Giulia ha lavorato per mettere a disposizione 12 nuovi convogli per fare quel salto di qualità atteso nel servizio ferroviario”. La delibera è stata approvata dalla giunta regionale. “La mobilità – dice ancora Riccardi – è uno dei fattori importanti anche per il GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale) appena firmato, al quale partecipano Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia e al quale guardano con interesse Slovenia e Croazia. In quest’ottica, la flotta regionale sarà composta da treni predisposti per circolare anche
sulle reti austriaca e slovena”.