“Nel triveneto in un anno perse 5.000 imprese. Puntiamo sulle reti associative come leva di sviluppo”
L’associazione degli artigiani è un potentissimo strumento di rete, è un’organizzazione che stimola la conoscenza reciproca sia tramite lo sviluppo di iniziative comuni (convegni, seminari, ecc.) sia tramite iniziative ad hoc come ad esempio per aiutare gli imprenditori a conoscersi tra loro a scopo di fare affari. Sono partiti da questi presupposti i Gruppi Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trento e Bolzano per organizzare il primo incontro interregionale dei loro rispettivo consigli direttivi che si è tenuto, in occasione della manifestazione “Innovarti”, presso la sede dell’associazione di Schio (Vicenza).
“In tempi di recessione, quando la politica guarda da un’altra parte, manca la certezza delle norme e i consueti strumenti di sviluppo e politica economica non sono più efficaci, bisogna lavorare di fantasia e sfruttare in modo innovativo tutte le risorse a disposizione. E noi abbiamo la nostra organizzazione, la Confartigianato”. Ne sono convinti i presidenti dei rispettivi Gruppi Giovani: Sandro Venzo (Veneto), Francesco Francescut (Friuli), Ivan Bonvecchio (Trento) e Igor Zecchinato (Bolzano) che spiegano: “le nostre tre regioni sono tra i motori della giovane impresa artigiana dell’Italia. Vi operano 84.505 imprenditori under 40 (pari al 13,8% del totale Italia). Imprese dinamiche, vocate all’export ed alla internazionalizzazione, che danno importanza al marketing digitale ed allo sviluppo della presenza aziendale sui nuovi media. Ma tutto ciò non è sufficiente -proseguono i quattro dirigenti -. In un solo anno abbiamo perso oltre il 6% dei nostri giovani colleghi (-5.244 imprese!)” .
“La rete associativa come leva di sviluppo – afferma Venzo – ci è parsa una opportunità straordinaria, semplice, a portata di mano e originale. Ecco quindi l’origine del nostro incontro che, partito da una ricognizione dall’attuale contesto politico e sociale delle tre realtà regionali ha analizzato tendenze e prospettive economiche per il 2013”.
Diversi gli impegni presi a partire proprio da una forte volontà di creare sinergia e cooperazione tra gli imprenditori delle diverse regioni, lavorando su contenuti condivisi e visibilità associativa.
“Per stimolare infine la conoscenza reciproca e promuovere le posizioni comuni – concludono Venzo, Francescut, Bonvecchio e Zecchinato – abbiamo posto le basi per organizzare il prossimo anno la prima Convention Interregionale dei nostri Gruppi Giovani e partecipare in modo attivo al prossimo Festival dell’Economia 2013 con uno spazio riservato ai Giovani Imprenditori dell’Interregionale”.
Dal punto di vista statistico, alla fine del 2011 in Italia si contano 614.115 artigiani con meno di 40 anni che rivestono cariche imprenditoriali (la figura dell’imprenditore identifica non solo chi opera in prima persona all’interno dell’azienda, ma anche chi ne detiene la gestione o chi ricopre il ruolo di socio. Questa distinzione permette di fotografare in maniera più calzante la realtà artigiana giovanile).
La distribuzione territoriale degli imprenditori under 40 vede una presenza maggiore nelle regioni a più alta densità imprenditoriale, come la Lombardia (18,6% pari a 114.424 imprenditori), Veneto (9,9% pari a 60.985 imprenditori) e Emilia-Romagna (9,9% pari a 60.932 imprenditori). 1,9% la percentuale di Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige rispettivamente con 11.896 e 11.624 imprenditori under 40. Le tre regioni assieme contano 84.505 imprenditori pari al 13,8% del Paese.
Imprenditori artigiani con meno di 40 anni
Anni 2010 e 2011 – valori assoluti, incidenza, variazione assoluta e relativa
Regione Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige Veneto Totale Nord-Est ITALIA |
Imprenditori anno 2010 12.561 12.265 64.923 89.749 153.879 647.399 |
Imprenditori anno 2011 11.896 11.624 60.985 84.505 145.437 614.115 |
Var. assoluta 2010-2011 -665 -641 – 3.938 – 5.244 -8.442 -33.284 |
Var. % -5,3 -5,2 -6,1 -5,8 -5,5 -5,1 |
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Infocamere
Chi è il giovane artigiano “Made in Italy”? Età media 35 anni, in mano un titolo di studio superiore o universitario, il neo imprenditore utilizza in genere risorse proprie per avviare l’impresa. Tra i motivi ispiratori della scelta all’autoimpiego, la prosecuzione della tradizione familiare, che per molti viene prima dell’ambizione personale. Meno gettonata la volontà di sfuggire alla carenza di posti di lavoro, che interessa solo due giovani su cento. I giovani artigiani lavorano soprattutto nelle regioni settentrionali, anche se il Mezzogiorno detiene il primato per la percentuale di under 40 sul totale dei titolari d’impresa.