Firmato l’accordo tra Collegio dei Costruttori Edili e Banca di Trento e Bolzano: 50 milioni di Euro per il rilancio del settore edile in provincia
Le partnership pubblico-private (PPP) non sono una panacea per realizzare lavori pubblici in periodi di austerità. Se tuttavia sussistono le opportune conoscenze a tutti i livelli, fra cui imprese, pubblica amministrazione e banche, i modelli PPP possono riscuotere molto successo. È quanto è emerso chiaramente al convegno sul tema “Modelli di finanziamento possibili in tempi di risparmio”, che il Collegio dei Costruttori edili, in collaborazione con la Banca di Trento e Bolzano (BTB), ha organizzato a Bolzano.
L’incontro ha offerto anche l’occasione per la firma dell’accordo tra il Collegio dei Costruttori edili e BTB che mette a disposizione un plafond di 50 milioni di euro per lo sviluppo di iniziative immobiliari con particolare attenzione alla valorizzazione/riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente. Oltre ad agevolare le imprese del settore nella gestione delle unità abitative invendute, alla gestione dell’indebitamento a breve termine, al finanziamento di nuovi cantieri, all’anticipo del circolante su opere eseguite per conto di terzi l’accordo si pone l’obiettivo di sostenere il settore su aspetti fondamentali come l’efficienza energetica, le reti d’impresa, la formazione, l’internazionalizzazione e l’innovazione. L’intesa raggiunta assume anche un particolare rilievo sul fronte della relazione tra la banca e l’impresa edile, determinante per un rapido rilancio del settore. Tra gli altri obiettivi previsti dall’accordo c’è anche la valorizzazione delle specificità dei singoli territori tramite l’organizzazione congiunta di convegni ed incontri, il coinvolgimento delle strutture locali come testimonia anche questo incontro.
Secondo Thomas Ausserhofer (Unionbau Srl, presidente del Collegio dei costruttori edili della provincia di Bolzano) “le partnership pubblico-private non possono funzionare per ogni progetto. Dobbiamo tenere chiaramente presente che PPP non significa solo la costruzione dell’infrastruttura, ma anche la sua gestione e la concessione del servizio. Una scuola non viene semplicemente realizzata, ma progettata, costruita e riscaldata, pulita e tenuta in buone condizioni per i successivi decenni. Se in Alto Adige impariamo dalle migliori prassi ed evitiamo di compiere gli errori già noti, potremo implementare con successo anche da noi modelli di PPP. Dobbiamo tutti essere pronti ad imparare ed avere la volontà di costruire un know-how. È importante coinvolgere tempestivamente le banche nel processo d’appalto. Esse svolgono un ruolo cruciale come fonti di finanziamento; è, quindi, necessario coinvolgerle sin dalle prime fasi e non solo dopo che l’appalto è stato aggiudicato”.
Nicola Calabrò, direttore generale di Banca di Trento e Bolzano, ha detto che “siamo molto soddisfatti di aver preso parte a questo interessante convegno ed avere sottoscritto questo importante accordo di collaborazione tra la Banca ed il Collegio dei costruttori edili, accordando un plafond a sostegno del settore di importo pari a 50 milioni di euro per favorire la crescita e lo sviluppo nel nostro territorio. Il settore delle costruzioni attraversa una fase particolare, ma la nostra banca non ha mai fatto mancare il suo sostegno; e questo accordo ne è la riconferma”.
Thomas Mathà, presidente dell’agenzia provinciale per gli appalti pubblici, ha illustrato le condizioni quadro giuridiche sulle PPP in Italia: “l opportunità offerte dalle normative sugli appalti per l’utilizzo di modelli di PPP in Alto Adige devono essere sfruttate in futuro molto meglio di quanto fatto in passato. Dobbiamo impegnarci a verificare le opportunità e procedere in modo mirato e strategico. A questo proposito, l’Agenzia degli appalti della provincia, come centro di competenza, sosterrà soggetti pubblici e privati”.
“Riguardo al finanziamento degli investimenti ancora assolutamente necessari, occorrerà fare ricorso a tutti i moderni sistemi di finanziamento messi a disposizione a questo scopo dal legislatore”, ha spiegato il residente del Consorzio dei Comuni dell’Alto Adige, Arno Kompatscher nel corso del convegno, secondo il quale “penso soprattutto, ovviamente, al modello PPP. I progetti devono essere definiti in modo da tutelare prima di tutto l’interesse pubblico, garantendo però al tempo stesso ai partner privati la possibilità di trarne il necessario vantaggio imprenditoriale. Sono fermamente convinto che in futuro sarà indispensabile che politica, amministrazione ed economia si pongano lo stesso obiettivo per garantire, almeno a livello provinciale, una certa crescita economica per il bene dei nostri cittadini”.
In tempi di risparmio anche i comuni dovranno pensare a forme di finanziamento alternative per la realizzazione di progetti di pubblico interesse, ha commentato Karl Elser, presidente dell’Unione dei Segretari comunali della provincia di Bolzano: “i progetti PPP necessitano di contratti a volte molto complessi per la regolamentazione delle relazioni giuridiche fra i soggetti privati e le pubbliche amministrazioni. In base ad uno studio di fattibilità verrà poi valutata l’adeguatezza e l’economicità dell’investimento stesso. Risulta, quindi, opportuno che prima dell’appalto venga valutata con particolare attenzione l’opportunità di un progetto PPP”.
Nel corso del convegno sono stati presentati anche due esempi pratici di successo. Herbert Jungwirth, dell’ufficio del circondario di Ebersberg (Baviera), ha riferito circa una PPP ben riuscita per un progetto di costruzione di un edificio scolastico in Baviera. Il Gymnasium Kirchseeon è stato interamente realizzato come progetto PPP – cioè dalla prima decisione fino al consolidamento del progetto. “L’associazione di controllo comunale ritiene che si possa realizzare un vantaggio economico dell’11% rispetto ad una normale gara d’appalto”, ha riferito Jungwirth. Giorgio Francheschi (Il Castello sgr spa) ha, infine, presentato un esempio di finanza di progetto: il nuovo quartiere abitativo e commerciale “Le Albere” sull’area ex-Michelin a Trento.