Bizzotto: “un comportamento scorretto in barba alle leggi comunitarie che qualcuno dovrebbe far cessare subito”
Nonostante le denunce e lo scandalo, continua sui negozi virtuali della rete la vendita di vini in polvere contrabbandati per prodotti italiani a tutela di denominazione controllata. “Falsi Prosecco, Amarone e Valpolicella, ottenuti da miscugli in polvere e spacciati sul web per vini di qualità: c’è da rabbrividire a vedere la lista dei vini in polvere fai da te che vengono venduti sui più importanti siti di e-commerce al mondo, come Amazon ed Ebay. E la cosa più assurda è che tutto ciò avviene nell’indifferenza e nell’impunità più assoluta, soltanto pochi giorni dopo lo stop alla commercializzazione dei wine kit imposto dalla UE dopo la mia segnalazione” tuona l’europarlamentare della Lega Nord, Mara Bizzotto, che dopo aver portato la Commissione Europea a pronunciarsi sul caso dei vini in polvere sollevato da “Striscia la Notizia”, ha presentato una nuova interrogazione all’esecutivo comunitario in cui chiede di “vietare la commercializzazione di questi falsi vini fai da te anche sui principali siti Internet di e-commerce”.
Già la settimana scorsa, rispondendo a una precisa interrogazione di Bizzotto, Bruxelles aveva formalmente esortato gli Stati membri a ritirare questi vini in polvere dal mercato, ricordando che “questi prodotti non possono essere commercializzati utilizzando una denominazione di origine protetta (DOP) o un’indicazione geografica protetta (IGP), nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome”. Tali pratiche secondo la Commissione UE “violano le norme in materia di etichettatura nel settore vitivinicolo stabilite dalla legislazione europea”.
Ironica l’europarlamentare vicentina: “altro che uva, vigneti e lunghi processi d’invecchiamento: ormai bastano poco più di 40 dollari e una connessione Internet per acquistare questi fantomatici ‘kit fai da te’ che consentono in poco tempo di produrre del falso Cabernet o del falso Merlot, utilizzando solo qualche manciata di polvere ‘magica’ preconfezionata. L’inganno è ben studiato: si mette il tricolore sulla confezione, un monumento evocativo sullo sfondo e il tarocco è bello che servito, con tanto di false etichette e tappi da apporre sulle bottiglie”.
Sul sito Amazon è stata recentemente inaugurata addirittura una sorta di enoteca virtuale (Amazon wine) che, tra le altre cose, annovera un vero e proprio catalogo di vini ‘fai da te’ (da fare invidia alle più rinomate cantine) e di altre improbabili bevande come il Frascati al Cocco o lo Chardonnay alla Pera bianca.
“La lista dei vini DOP ed IGP maldestramente contraffatti continua ad allungarsi e la loro commercializzazione si sta diffondendo ormai a macchia d’olio sui più importanti siti Internet di e-commerce – dichiara Bizzotto – e l’UE deve intervenire al più presto presso le autorità competenti affinché anche Amazon, Ebay e gli altri siti web ritirino dal catalogo dei loro prodotti questi intrugli spacciati per vini italiani di qualità che violano palesemente le norme comunitarie, ingannando il consumatore e provocando danni economici e di immagine ai nostri produttori. Che vini di qualità come il Prosecco, il Valpolicella e l’Amarone vengano taroccati in maniera tanto spudorata e commercializzati su Internet, è un fatto intollerabile che non può passare sotto silenzio – spiega Bizzotto – Se l’UE ha già dichiarato illecito il mercato di questi falsi vini, e l’ha fatto oltretutto nelle opportune sedi istituzionali, non vedo perché alcuni fra i più popolari siti web al mondo possano continuare a commercializzare indisturbati questi colossali tarocchi”.