Presentata la I conferenza sulla tutela della minoranza linguistica friulana

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FVG R.Molinaro E.De Anna M.Franz L.Zanon 1Appuntamento sabato 24 novembre a Udine

La prima Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica friulana si terrà la prossima settimana, sabato 24 novembre, a Udine. Un appuntamento previsto dalla legge regionale 29/2007 quale momento di verifica del suo stato di attuazione, che è stato presentato, nella sede della Regione di Udine, dal presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz, dall’assessore alla cultura Elio De Anna e a quello dell’istruzione Roberto Molinaro.

La tutela delle minoranze linguistiche non è materia di oggi – ha affermato Franz – perché la Regione si è dotata di normative specifiche ben prima che il legislatore statale se ne occupasse, mantenendo nel tempo un’attenzione costante. Non così si può dire del livello statale, perché con il decreto speding review – ha puntualizzato il presidente – il Governo centrale ha riconosciuto quali aree geografiche caratterizzate da specificità linguistica solo quelle in cui siano presenti minoranze di lingua straniera, misconoscendo con un colpo si spugna la storia e la cultura della nostra gente ed effettuando un’odiosa discriminazione e disparità di trattamento.

Ancora una volta l’azione di contenimento della spesa pubblica da parte del Governo nazionale, seppur legittima nelle sue intenzioni, tende a sopraffare altri principi costituzionalmente garantiti. Per tale motivo la nostra Regione non ha esitato a ricorrere davanti alla Corte costituzionale contro questo e altri provvedimenti del Governo che, senza alcun dubbio, risultano fortemente lesivi della nostra autonomia, rischiando concretamente di svuotarla dei propri contenuti.

Un’autonomia – così ancora Franz – che sicuramente può essere rivisitata ed attualizzata, ma che nessuno può dimenticare come si fondi anche sulla presenza di importanti minoranze linguistiche. Così mi auguro che da questa Conferenza possa scaturire un messaggio forte che guarda al futuro, un’occasione di rilancio per la valorizzazione, ma soprattutto per promuovere e rendere effettivo l’utilizzo del Friulano nei rapporti con la pubblica amministrazione, nella scuola, sui media, momenti fondamentali per mantenere viva e vivace questa lingua.

Le 39.000 famiglie del Friuli storico che hanno chiesto per i loro figli l’insegnamento scolastico della lingua friulana – ha concluso Franz – sono la palese dimostrazione della volontà di mantenere viva la nostra storia, la nostra cultura e la nostra lingua che, come ricordato recentemente da Gianfranco D’Aronco, a buon diritto può essere considerata la carta d’identità di un popolo.

Alla presentazione della prima Conferenza regionale sulla tutela della lingua friulana, appuntamento di verifica da tenersi ogni 5 anni, sono intervenuti anche gli assessori all’istruzione Roberto Molinaro e alla cultura Elio De Anna, che si sono soffermati su alcuni punti che verranno sviluppati nell’appuntamento fissato per il 24 novembre prossimo a Udine. “L’impegno della Regione per quanto riguarda la politica linguistica nel campo dell’istruzione – ha detto Molinaro – è un contributo di conoscenza e quella della scuola è stata una scelta voluta, mirata al percorso completo, dall’inserimento al reclutamento del personale al piano applicativo, con l’obiettivo di arrivare anche alle scuole medie e superiori. Porteremo alla conferenza anche i dati di gradimento registrati nelle tre province di Udine, Pordenone e Gorizia – ha aggiunto ribadendo che il friulano è inserito in una educazione plurilingue. La conferenza anche occasione per analizzare il rapporto con il ministero dell’Istruzione, alcuni problemi (ad esempio la necessità di maestri e professori) e il tema delle risorse (oggi l’intero costo è sul bilancio regionale”.

Per De Anna, che ha indicato l’ARLEF quale braccio operativo, “la Conferenza si pone come ideale chiusura degli Stati generali della cultura friulana. Daremo conto di quanto si era detto di voler fare e di quanto effettivamente realizzato, e saranno dati interessanti” ha annunciato l’assessore alla cultura senza tacere le difficoltà del bilancio 2013, ma sottolineando “il ruolo delle minoranze linguistiche in una progettualità da mettere in campo per conservare autonomia e specialità: una autonomia e una specialità avanzata da proporre alle regioni contermini”, ricordando la firma il prossimo 27 novembre per il Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera (Gect) che interessa il Friuli Venezia Giulia come modello. “In una visione europeistica è questa l’indicazione che abbiamo dato all’ARLEF” – ha aggiunto ricordando che “il Friuli Venezia Giulia si candida a ospitare l’Agenzia europea per le lingue minoritarie”.

Infine il presidente dell’ARLEF Lorenzo Zanon ha evidenziato come investire nella cultura plurilinguistica e nella valorizzazione delle lingue minoritarie significhi impegnarsi anche per la crescita socioeconomica dell’intera regione. Un dato che viene confermato da quanto succede nel panorama europeo, con ricadute significative anche sul mercato e sulla qualificazione e caratterizzazione dei prodotti. Una valorizzazione quindi che conviene a tutti.