Il Trio di Parma alla Filarmonica di Trento

0
462
trio di parma 1
trio di parma 1Lunedì 12 novembre (ore 20.45) l’atteso concerto evento di una delle migliori formazioni cameristiche italiane

Un complesso giunto ormai alla piena maturità artistica, un prezioso gioiello di famiglia: questo è, oggi, per l’Italia, il Trio di Parma composto da Ivan Rabaglia (violino), Enrico Bronzi (violoncello) e Alberto Miodini (pianoforte), formatosi nel 1990 al Conservatorio di Parma e perfezionatosi con il Trio di Trieste alla Scuola di Musica di Fiesole e all’Accademia Chigiana di Siena.

La sua brillante carriera si è alimentata con le vittorie al Concorso Internazionale “Vittorio Gui” di Firenze, al Concorso di Melbourne, alla ARD di Monaco e al Concorso di Lione. Nel 1994 la consegna del “Premio Abbiati” da parte dell’Associazione Nazionale della Critica Musicale quale miglior complesso cameristico, non è stata altro che la conferma di una consacrazione ormai internazionale. Dalla Filarmonica di Berlino alla Carnegie Hall, dal Lincoln Center di New York alla Wigmore Hall di Londra, Festival di Lockenhaus, Società del Quartetto di Milano, le esibizioni del Trio si sono succedute in un crescendo di successi confermati da collaborazioni con altri musicisti quali Vladimir Delman, Pavel Vernikov, Alessandro Carbonare e registrazioni radiofoniche e televisive.

Ammirazione hanno suscitato pure le incisione discografiche, con le opere integrali di Brahms, Beethoven e Ravel per la rivista Amadeus. Il Trio di Parma è anche impegnato didatticamente in vari Conservatori italiani, al Mozarteum di Salisburgo e alla Scuola di Musica di Fiesole. Ivan Rabaglia suona un G. B. Guadagnini costruito a Piacenza nel 1744 ed Enrico Bronzi un V. Panormo costruito a Londra nel 1775.

Non ci stancherà mai di ascoltare e riascoltare il Trio di Parma, uno dei complessi cameristici più incisivi e amati in Europa

Il programma della serata prevede l’esecuzione di composizioni di Antoni Dvorak: il Trio n. 1 in si bem. magg. op. 21 e il celeberrimo Trio n. 4 op. 90 “Dumky”.