“BTP II Project”, nuove opportunità europee per le piccole e medie imprese venete

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seminario vicenza BTP II 1Seminario a Vicenza tra imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali

Mentre la Comunità Europea interviene con iniziative di supporto alle PMI che, nel loro piccolo, costituiscono oltre il 99% delle realtà imprenditoriali europee e generano l’85% della nuova occupazione, le imprese venete, concentrate nella loro quotidiana battaglia contro la crisi, non sembrano saperne cogliere le opportunità. Questa la premessa che, sotto l’egida del Progetto Europeo Business Transfer II (BTP II), ha riunito a Vicenza un gruppo di esperti, tra imprenditori, consulenti e rappresentanti istituzionali, proprio con l’obiettivo di scardinare questa impasse proponendo una task-force che, a partire dalle istituzioni e dalle associazioni di categoria, possa avvicinare le aziende venete alle agevolazioni europee, favorendo nel contempo la crescita di una cultura imprenditoriale che agevoli la fluidità di impresa.

In tale ottica assume particolare rilievo il Programma Europeo Cosme, sulla competitività delle PMI europee, che prevede lo stanziamento di 2,5 miliardi di euro tra il 2014 e il 2020 a favore delle piccole e medie imprese, in particolare per il business transfer, inteso sia come passaggio generazionale familiare sia come trasferimento a terzi.

Qui l’Europa lancia l’allarme: “rischiamo di perdere un’intera generazione di imprenditori” scrive Daniel Callejo Crespo, ambasciatore europeo della piccola media impresa. Sono 450.000 le aziende che ogni anno in Europa si affacciano ad effettuare questa delicata fase di cambiamento che a causa dell’inefficienza di processo può risultare fatale per 150.000 aziende, corrispondenti a 600.000 posti di lavoro. Stimando che simili proporzioni possano valere, se non addirittura aggravarsi, nel territorio veneto, Toni Brunello di Studio Centro Veneto, rappresentante per l’Italia del BTP II, segnala che l’accompagnamento nella fase di passaggio del testimone riduce l’insuccesso del trasferimento nel 75% dei casi. E a tal proposito ricorda che sono ora a disposizione delle imprese due importanti strumenti operativi europei, messi a punto dallo stesso BTP: lo “Screening Tool”, strumento di analisi delle micro imprese che si apprestano ad essere trasmesse, e il “Curriculum europeo”, un percorso formativo pre-impostato per i prosecutori/successori di impresa.

In un territorio come quello veneto dove i dati occupazionali sono sempre più preoccupanti, il patrimonio imprenditoriale va difeso addirittura come bene sociale. Proprio da qui nasce l’idea di costituire un “Incubatore di progetti” che consenta l’avvicinamento tra i bisogni delle imprese venete e le disponibilità delle risorse europee e che favorisca la crescita di una cultura imprenditoriale a partire anche dalle giovani generazioni in età scolare.

E’ inoltre notizia di pochi giorni fa l’adozione da parte dell’ESBA (European Small Business Alliance) di un piano di azioni (Rubik) che agevolano l’accesso al credito e riducono i carichi burocratici, a favore delle piccole imprese europee. Le imprese venete non sono forse anche europee?