Per la valorizzazione delle 3.477 ville, convegno a Roma organizzato dalla Regione del veneto
Sono la Venezia di terraferma, le 3.477 Ville Venete sparse in tutto il territorio dal Garda all’Isonzo, testimoni di una Repubblica che è stata la più longeva dell’umanità e che, nel corso della sua storia, ha allargato i suoi interessi economici e civili dal mare all’entroterra e lo ha fatto con lo splendore della cultura e della ricchezza allora ai più alti livelli del mondo occidentale. Da oggi questo patrimonio si propone in forma organizzata come meta turistica agli ospiti di tutti i continenti, per la visitazione culturale e paesaggistica, per il soggiorno, per la ristorazione e come scrigno delle eccellenze produttive locali.
La proposta turistica delle Ville Venete è stata presentata alla stampa nazionale a Roma dalla Regione del Veneto, rappresentata dall’assessore al turismo e alla promozione, Marino Finozzi, assieme ai presidenti delle associazioni dei proprietari di Ville Guido, Alberto Passi, e Giulio Bellemo, nel corso di un incontro coordinato dal giornalista Saverio Cicala.
Il sistema delle Ville Venete aperte al pubblico diventa una nuova metà dell’offerta turistica del Veneto, regione che ha il primato assoluto dell’ospitalità nazionale, con oltre 63 milioni di presenze, delle quali il 65% generate da turisti stranieri. La Regione – ha ricordato Passi – ha sposato le ragioni delle Ville, offrendo loro anche un’occasione per recuperare un ruolo produttivo ed economico, sia pure in forma diversa da quello originario, in un momento in cui lo Stato è costretto a tagliare i finanziamenti per i beni culturali e anzi grava questi edifici di tasse che sfiorano livelli assurdi. Nello stesso tempo, si propone un circuito che nulla ha da invidiare, per esempio, alla trentina di castelli della Loira, che generano 7,5 milioni di presenze l’anno e un miliardo di fatturato e che vede nel Veneto, disponibile e pronta, la più alta concentrazione di dimore storico artistiche del mondo.
Nella loro storicità, quello delle Ville Venete è un “prodotto” turistico nuovo e giovane – ha sottolineato Finozzi – capace di attirare nuovi turisti soprattutto stranieri, e di dare ulteriore qualità all’offerta culturale regionale destinata ad un turista di qualità. L’assessore ha annunciato nell’occasione che la Regione finanzierà anche per il 2013 il programma di visite alle Ville da parte delle scolaresche. Il circuito turistico delle Ville Venete sarà presentato nei prossimi mesi nel Regno Unito, in Russia e in Germania; esso si basa sull’adesione dei proprietari ad una Carta dei Servizi che contiene gli impegni garantiti ai visitatori e agli ospiti. E’ un nuovo brand che vuole incontrare la grande domanda turistica perché, come ha ricordato una delle proprietarie di Ville, Carolina Valmarana, “o le ville producono qualcosa e vivono, o rischiano di morire”.
Quello delle Ville Venete è un fenomeno architettonico artistico unico al mondo, frutto di ingegno e di voglia di bellezza e armonia, ma anche di benessere economico e di una lunga epoca di pace e di sicurezza garantita nel territorio dal governo della Repubblica di Venezia. Esso si sviluppa principalmente negli ultimi secoli della Serenissima e investe il territorio di tutte le province, con alcune concentrazioni lungo la via d’acqua per Padova (il naviglio Brenta), quella terrestre per Treviso, nella fascia collinare pedemontana, nei Colli Euganei e nei Monti Berici, nelle pianure del basso Veneto. La loro nascita è conseguente alla presa di possesso della terraferma da parte di Venezia, dopo la quale vennero migliorati in maniera significativa i collegamenti terrestri e idroviari, mentre il territorio venne reso più ordinato e sicuro sia dal punto di vista idrogeologico sia per quanto riguarda quello che potremmo oggi definire l’ordine pubblico. I secoli di pace hanno consentito uno sviluppo economico locale diffuso, del quale le Ville Venete sono stati i capisaldi di riferimento sia in campo agricolo che in quello manifatturiero, mentre il governo della Serenissima mal tollerava le costruzioni fortificate “private”, che per la gran parte provvide ad abbattere o a trasformare.
Le Ville venete, inoltre, sono state edificate in alcuni dei luoghi più belli, salubri e produttivi della regione, mai scelti a caso ma per le opportunità che offrivano in termini di collegamenti e sicurezza del territorio e di inserimento nel paesaggio. Il loro aspetto è molto vario, anche in ragione del loro utilizzo, e si va dagli edifici monumentali come Villa Pisani di Stra, ai gioielli dell’architettura palladiana come la Rotonda di Vicenza; dalle vere e proprie fattorie nobiliari come Villa Papadopoli di Maserada; alla Villa come faro di sviluppo cittadino, ad esempio Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. In particolare, le 23 ville del Palladio sono state riconosciute dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.
Per contribuire all’evoluzione delle Ville da straordinario bene culturale a nuova risorsa turistica, la Regione ha cominciato ad operare ancora nel 2008, arrivando nel 2009 alla Carta dei Servizi, un “decalogo” di impegni per i proprietari di Ville disponibili ad entrare nel progetto (requisiti minimi, standard di qualità e raccomandazioni, come il rispetto di giorni, orari di apertura, tipologie e qualità dei servizi offerti al turista). I proprietari che aderiscono alla carta dei servizi vengono iscritti in un Elenco regionale suddiviso in tre parti: le ville “luoghi della cultura”; le ville che ospitano una struttura ricettiva; le ville che aprono al pubblico solo il parco o giardino monumentale. L’iscrizione è gratuita e le Ville che entrano a far parte dell’Elenco regionale hanno priorità nell’essere considerate all’interno degli itinerari turistici e culturali, fanno parte del circuito di promozione turistica della Regione del Veneto e partecipano alla rete del sistema Ville Venete.
Dei 3.477 edifici storico monumentali ufficialmente iscritti nel catalogo dell’Istituto per le Ville Venete, 136 si aprono all’offerta turistica internazionale all’interno di una proposta di “Paesaggio culturale” al più alto livello mondiale, realizzata d’intesa tra la Regione del Veneto e le associazioni dei proprietari di questi straordinari palazzi. Il loro numero è peraltro destinato ad aumentare, se si pensa che il totale attuale di Ville aderenti al progetto è dovuto agli 11 nuovi aderenti dell’ultimo mese.