L’intervista del premier ad un giornale austriaco infiamma la polemica: dura replica di Durnwalder, risposta piccata del governo austriaco, insorge la destra tedesca altoatesina
Il premier Monti continua ad inanellare gaffe internazionali con ricadute sulla realtà italiana. Un botta e risposta sull’asse Roma-Bolzano-Vienna ha riacceso la polemica sul tema della funzione di tutela affidata all’Austria nei confronti della popolazione di lingua non italiana dell’Alto Adige. A innescarla è stata una frase del presidente del Consiglio contenuta nell’intervista rilasciata al quotidiano austriaco “Kurier”: “credo – ha detto – che, poiché il contenzioso e’ stato ricomposto davanti alle Nazioni Unite, non vi sia più necessità che l’Austria eserciti questa funzione. Parliamo qui di problemi interni all’Italia e non vi è necessità quindi di competenze per Vienna. La Provincia autonoma di Bolzano dispone nell’ambito del diritto italiano e della Costituzione di tutti gli strumenti giuridici per far valere le proprie posizioni”.
La replica austriaca è arrivata a stretto giro, con un una dichiarazione diplomatica nei toni, ma secca nella sostanza, diffusa dal ministero degli Esteri: “la funzione di tutela dell’Austria nei confronti dell’Alto Adige – fa sapere Vienna – non è in discussione e non è cambiata con la ricomposizione del contenzioso davanti alle Nazioni Unite”. La nota aggiunge come “questo non toglie che la stragrande parte dei problemi, come per esempio quello della toponomastica, vengano risolti a livello nazionale tra Bolzano e Roma”, sottolineando come “l’Austria ammette del resto che molto è successo e molto è migliorato in questi anni e non nega che oggi l’Alto Adige sia divenuta una regione modello per la tutela della minoranze”.
La questione s’inserisce nel quadro delle complessità che caratterizzano i rapporti finanziari tra Bolzano e il governo di Roma, impegnato in misure di contenimento della spesa che hanno suscitato più di un malumore in Alto Adige (e non solo qui). Dalla provincia risponde il governatore, Luis Durnwalder: “richiamarsi alla funzione di responsabilità di Vienna non è fuori luogo quando assistiamo a ripetute violazioni del sistema pattizio dell’autonomia speciale da parte del governo nazionale, che scavalca le competenze provinciali”. Alla tutela di Vienna “non rinunceremo mai”, ha incalzato Durnwalder, pur puntualizzando di essere convinto che non sarà necessario ricorrervi “se il governo italiano rispetterà gli impegni presi e le competenze assegnate all’autonomia”.
Ben altri i toni degli degli Schuetzen, che hanno liquidato come “pericolose” le affermazioni del premier, e della pasionaria separatista Eva Klotz, secondo la quale Monti desidera che Vienna “si ritiri dalla sua responsabilità politica per poter agire in maniera dittatoriale”. Le affermazioni del premier italiano – ha rincarato la dose Klotz – “dimostrano l’importanza del dibattito sull’autodeterminazione fra i sudtirolesi. Che non deve mai perdere di vista l’opzione di un ritorno all’Austria”.