Il vino Friulano Doc scelto come ambasciatore ufficiale della regione in Russia
Una delegazione della regione Friuli Venzia Giulia composta dal presidente della fondazione Villa Russiz Silvano Stefanutti e dal direttore centrale della Cultura e Relazioni internazionali Augusto Viola in rappresentanza dell’assessore Elio De Anna si sono recati a San Pietroburgo ad incontrare Michail Piotrovsky, direttore generale del più ricco di opere d’arte e grande museo al mondo, l’Ermitage, dove è stata sottoscritta una collaborazione di ampio respiro che coinvolge il settore dell’arte con Villa Manin, la Scuola Mosaicisti del Friuli e Aquileia, ma anche della cultura legata al vino che neo prossimi anni vedrà lavorare insieme il museo dell’Ermitage e diverse istituzioni del Friuli Venezia Giulia.
L’occasione è servita innanzitutto per firmare un protocollo d’intesa tra l’Ermitage e la fondazione Villa Russiz di Capriva del Friuli, istituzione quest’ultima che si occupa di bambini svantaggiati sostenendo i costi della struttura attraverso la produzione e vendita di vino. La cantina fornirà quindi per i prossimi cinque anni il “Friulano” prodotto nel Collio al museo, che lo utilizzerà come vin d’honneur per le occasioni speciali, quali inaugurazioni e ricevimenti alla presenza di capi di Stato e di Governo. Per queste occasioni è stata presentata la bottiglia ufficiale con l’etichetta appositamente realizzata, in cui compaiono i loghi del Museo e della Fondazione Villa Russiz.
“Sono cinquecento – ha spiegato il presidente Stefanutti – le bottiglie ‘griffate’ per l’Ermitage. Questo risultato è stato raggiunto grazie ad un lungo lavoro ‘diplomatico’ per il quale va dato merito alla Regione Friuli Venezia Giulia e alla fondazione Ermitage Italia che ci ha permesso di entrare in contatto con i vertici del museo russo e chiudere l’accordo. La scelta del ‘Friulano’ è legata al fatto che è un prodotto ad alta qualità ed è sicuramente apprezzato in Nord Europa”.
Quello siglato nel Palazzo d’Inverno lungo la Neva con la Fondazione Villa Russiz è un accordo “storico” poiché apre le porte ad altri campi di collaborazione tra il museo e il Friuli Venezia Giulia. L’atto, siglato dal direttore Piotrovsky e dal presidente Stefanutti, alla presenza del direttore Viola e del console generale d’Italia a San Pietrobrugo Luigi Estero, mira a sviluppare una serie di progetti di studio, ricerca, eventi diversificati, pubblicazioni o esposizioni sulla base di un programma di collaborazione scientifico-culturale che i due protagonisti s’impegnano a individuare insieme, intorno al vino e alla sua storia millenaria.
Proprio in nome dell’arte tra l’Ermitage e il Friuli Venezia Giulia c’è già una collaborazione che si concretizzerà a novembre in occasione della mostra dedicata a Tiepolo in programma a Villa Manin: due opere, ossia l’Annunciazione e Mecenate presenta le Arti ad Augusto, faranno parte dell’esposizione ospitata all’interno della dimora dogale per la mostra dedicata al pittore settecentesco.
In occasione dell’incontro con Piotrovsky sono emersi altri possibili ambiti di intervento. “Da parte nostra – spiega il direttore Viola – abbiamo proposto una collaborazione nel campo del mosaico che si potrebbe concretizzare con la presenza all’istituto di Spilimbergo dei restauratori del museo russo. Inoltre, sono state gettate le basi per poter portare in futuro all’Ermitage alcuni oggetti con i quali allestire una mostra dedicata ad Aquileia”. Ci sono poi altri settori, quali quello della musica, in cui il Friuli Venezia Giulia e San Pietroburgo hanno qualcosa in comune. Elisabeth (Ella) von Schultz nota con lo pseudonimo di Ella Adaiewsky, grandissima pianista, compositrice ed musicologa della metà dell’Ottocento, visse per oltre 25 anni a Venezia frequentando assiduamente il Friuli e svolgendo una pionieristica indagine etnomusicologica nelle valli di Resia e del Natisone. Quel periodo storico è stato oggetto di studio dell’Associazione musicale cividalese Sergio Gaggia, che a San Pietroburgo ha tenuto un concerto proponendo brani per voce e pianoforte da elaborazioni di canti popolari regionali italiani, lieder su antichi testi francesi e i praeludien sui versi del nipote Brenno Geiger, il capolavoro compositivo di Ella Adaiewsky.