La salvaguardia del territorio agricolo priorità di tutti

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clodovaldo ruffato presidente consiglio veneto 2 1Ruffato: “abbiamo proposto una moratoria di 5 anni, durante la quale vietare ogni cementificazione dei terreni agricoli”

“La salvaguardia della destinazione d’uso agricolo dei territori deve diventare una autentica ‘nostra’ priorità, tanto più se si pensa che il Governo sta pensando a limitare le competenze urbanistiche delle regioni, privandole quindi del potere di intervenire in materia e quindi di spendersi direttamente per salvaguardare i propri territori agricoli”. Così il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Clodovaldo Ruffato che con gli assessori regionali all’agricoltura del Veneto (Franco Maznato) e della Puglia (Dario Stefano, anche coordinatore delle problematiche agricole alla Conferenza delle regioni) ha proposto al Ministro delle politiche agricole una moratoria di 5 anni, durante la quale dovrebbe essere vietata ogni opera di cementificazione per salvaguardare i terreni agricoli.

Come esempio di buona pratica in questo settore il presidente Ruffato ricorda la legge veneta n.11 2004 (“un provvedimento antesignano”) che ha imposto un tetto all’espansione in zona agricola fissando tassative percentuali massime non superabili nell’arco di 10 anni, “anche se – ammette Ruffato – la norma è stata oggetto di deroghe ingiustificate che ne limitano l’originaria volontà, per cui occorrerà vigilare per evitare ulteriori erosioni delle aree agricole e per affrontare non solo il fenomeno cementificatorio, ma anche altre preoccupanti questioni legate alla salvaguardia dei territori agricoli come il mancato presidio dell’uomo che ha provocato l’erosione della superficie agricola utilizzata dovuta principalmente all’ abbandono dei prati e pascoli”.

Secondo Ruffato “do pieno appoggio alla richiesta di una moratoria con l’obiettivo di contribuire a migliorare l’efficacia del provvedimento del Governo, anche attraverso un confronto che punti ad approfondire il problema sia dal punto di vista istituzionale che economico e ambientale”.