Successo per l’opera da camera “Il vestito nuovo dell’imperatore” di Paolo Furlani

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 Il vestito dell imperatore20Il20Re20E820nudo 1Grande partecipazione degli alunni delle scuole veneziane

Sono terminate lunedì 22 ottobre le recite dell’opera da camera da camera per ragazzi, in due quadri “Il vestito nuovo dell’imperatore” di Paolo Furlani, su libretto di Gianni Rodari, ricavato dalla fiaba di H.C. Andersen. Le rappresentazioni, che si sono tenute presso la Sala dei concerti del Conservatorio di musica “Benedetto Marcello” di Venezia, sono state sempre coronate da successo.

In particolare le recite mattutine (del 18, 19 e 22 ottobre) hanno visto la partecipazione di alcune centinaia di bambini festanti delle scuole veneziane, in un progetto formativo coordinato dall’Area formazione&multimedia della Fondazione Teatro La Fenice.

La gioia dei ragazzi-spettatori è divenuta incontenibile difronte alla parata dei monarchi, vestiti del… “vestito di niente, per gente da niente”. Viva attenzione hanno saputo destare anche i grotteschi sbadigli del civettuolo Imperatore (Elvis Fanton), le acrobatiche piroette vocali dell’isterica Regina (Giulia Bolcato) e le incantatorie sinuosità vocali del Tessitore (Matteo Gobbo).

Da segnalare però il picco di presenze in occasione dell’unica rappresentazione aperta al pubblico dell’opera: sabato 20 ottobre, infatti, i biglietti erano esauriti già dal giorno precedente. Si è cercato in tutti i modi di accontentare la richiesta del pubblico di poter assistere all’opera, ma di fronte alla sala già stracolma ci si è visti costretti a rimandare a casa diversi spettatori.

Un segnale inequivocabile dell’interesse che l’offerta musicale e teatrale può rivestire per le famiglie, in cerca di un divertimento di qualità.

Un segnale anche del forte coinvolgimento che la manifestazione ha suscitato in città e oltre: una ventina i ragazzi del coro dei Piccoli Cantori Veneziani, diretti da Diana D’Alessio, e circa quindici gli studenti di canto del Conservatorio che sono saliti sul palcoscenico. Una dozzina gli strumenti dell’Ensemble da camera del Conservatorio, diretti dal M° Giovanni Battista Rigon.

Una parte del successo dello spettacolo va certamente attribuita ai magnifici costumi messi a disposizione dall’atelier di Stefano Nicolao, agli oggetti di attrezzeria, forniti dal Teatro La Fenice, ed alla regia ricca di sorprese curata dalla studentessa del Conservatorio, di origini coreane, Cecilia Song-A Youn, con la supervisione del docente di Arte scenica, il M° Francesco Bellotto.

Ma quel che garantisce l’efficacia dell’opera è la musica, gioiosa e brillante, del compositore Paolo Furlani: una musica spesso apprezzata dal pubblico cittadino proprio per la sua efficacia teatrale.