I consumi ripartono dal Web: nuove frontiere del fare impresa sulla rete

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marino malvestio presidente fòrema 1Il 25 ottobre al Cubo Rosso Forema (Confindustria Padova) propone un seminario di aggiornamento sulle tecnologie digitali

Nell’anno della crisi dei consumi, crescono a due cifre gli acquisti sul web. Il loro valore sfiorerà a fine 2012 gli 11 miliardi, con un balzo del 18% sul 2011 (dati Osservatorio eCommerce B2c Politecnico di Milano). Non solo: gli italiani (e i brasiliani) sono i maggiori utilizzatori di social media al mondo. Blog e social network hanno conquistato il Belpaese, tanto che li frequenta l’86% di tutti gli internauti superando i numeri degli Stati Uniti (79%). Le statistiche emergono da “State of the Media: The Social Media Report” curato da Nielsen (giugno 2011), che esplora i cambiamenti in atto nel panorama dei social media, le modalità di interazione dei consumatori con questi strumenti e le piattaforme digitali che ne trainano l’utilizzo. Un nuovo scenario di opportunità e di relazioni con il cliente anche per il sistema delle imprese. Specie in tempi di crisi e di caduta dei consumi.

A questa autentica rivoluzione in atto e alle necessità connesse, in termini di competenze e di risorse umane, è dedicato l’evento “Web evolution. Per arrivare sempre e ovunque” che si terrà giovedì 25 ottobre, alle ore 16.00 al Cubo Rosso di Padova, organizzato dal Fòrema di Confindustria Padova nell’ambito di “Ottobre Mese della Formazione”, il contenitore di eventi, esperienze e dialoghi sulla formazione che fino al 29 ottobre coinvolgerà imprese, studenti, formatori, ricercatori e professionisti.

Il programma prevede gli interventi di Massimiliano Fenio e Giovanni Cappellotto, esperti di web marketing, su come l’azienda può qualificare la propria presenza sul web, incrementando reputazione e business, e sviluppare strumenti di crescita professionale a basso costo come l’e-learning. Ma anche sugli errori da evitare. Saranno presentati casi di successo, come quello di Despar Nordest (Gruppo Aspiag) per il social media marketing e di Beenz.com per i canali di vendita online.

Per Marino Malvestio, presidente di Fòrema, “in una società sempre connessa, la scelta di canali digitali per fare business è una leva indispensabile per la sopravvivenza delle Pmi. Con mercati instabili e budget in contrazione, le aziende devono trovare soluzioni creative ed economicamente sostenibili per spingere su prodotti e servizi. È indispensabile puntare sulla virtualizzazione dei sistemi e delle relazioni con i consumatori come nuova frontiera per generare opportunità di business, ma anche sull’e-learning come modalità di aggiornamento continuo e a basso costo. La formazione risulta quindi fondamentale per la creazione di nuove figure professionali e l’aggiornamento di quelle tradizionali”.

La rivoluzione 2.0 sta cambiando i connotati al mondo della comunicazione e della pubblicità, secondo quanto emerge da una ricerca dell’Osservatorio New Media & New Internet (Politecnico di Milano). I dati di crescita del settore sono impressionanti, se rapportati alla crisi in atto e ai segni negativi di altri ambiti: crescono la raccolta pubblicitaria e i ricavi pay su smartphone (+70% e +120%) e tablet (+110% e +150%). Raddoppia la pubblicità sui social network (in Italia quasi 24 milioni di utenti), crescono del 130% i ricavi generati dalle App e dell’80% il valore della pubblicità sui video online, trainato dalle offerte degli editori e dalle masse di utenti di YouTube. Triplicano le connected tv (dal 10% a oltre il 30%). Si tratta di un mercato ancora limitato (il 7%) rispetto a quello complessivo dei media, ma il trend di crescita fornisce agli operatori indicazioni inequivocabili sulla direzione da prendere.

L’Italia, gravata dal digital divide e con Pc presenti in appena il 60% delle case, è così brillante sul fronte multimediale perché la nuova internet è “multi-device”. In Italia è solido l’utilizzo di smartphone (sono 21 milioni i possessori), tablet e smart tv. La passione per il mezzo televisivo si rispecchia nell’enorme fruizione di streaming video sul web: lo fa il 73% degli utenti. C’è poi il mercato delle applicazioni per telefoni e tablet. E in ultimo l’innamoramento degli italiani per i social network, con Facebook in testa (21 milioni di profili) e una penetrazione superiore a quella di Usa e Brasile.