Alto Adige, triste tramonto per il Kaiser Luis Durnwalder

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ConsiglioRegionale LuisDurnwalder3 1
ConsiglioRegionale LuisDurnwalder3 1Oltre allo scandalo Sel sulle concessioni idroelettriche “truccate”, ora sulla testa del governatore c’è pure l’inchiesta della Corte dei Conti sulla gestione dei fondi riservati della presidenza della Giunta

Kaiser Luis Durnwalder si avvia ad un triste tramonto dopo vent’anni di guida della provincia di Bolzano e altrettanti trascorsi a far politica da consigliere comunale, sindaco e assessore provinciale. Non bastava lo scandalo Sel inerente la gestione e l’affidamento delle concessioni idroelettriche che ha già travolto il potentissimo assessore all’energia Michl Laimer, accusato tra l’altro di truffa per il sospetto di avere truccato alcune gare con le quali sono state conferite importanti concessioni idroelettriche alla Sel società controllata dalla Provincia, che ha perfino dato le dimissioni da consigliere provinciale per cercare di limitare i possibili danni penali, danni che almeno a livello contabile potrebbero estendersi anche in capo a tutta la Giunta provinciale che ha avallato collegialmente le decisioni prese da Laimer che potrebbero sfiorare i 500 milioni di euro (dalle minoranze si accusa in modo più o meno esplicito che Durnwalder e gli assessori “non potevano non sapere”, visto l’entità della partita in gioco): ora ci si mette anche la Corte dei Conti di Bolzano che ha aperto un’indagine sulla gestione dei fondi riservati del presidente altoatesino Luis Durnwalder.

Che risponde piccato: “è un attacco ingiustificato e offensivo”, dice infuriato il governatore, non escludendo di ricorrere a sua volta alle vie legali. Secondo gli inquirenti guidati dal procuratore Robert Schuelmers “la verifica è partita da una festa per il settantesimo compleanno del presidente”, festa invero grandiosa celebrata in pompa magna utilizzando uno dei più belli castelli dell’Alto Adige, proprietà del demanio provinciale. “Non ho usato un euro del fondo riservato per le mie spese private”, ha detto Durnwalder respingendo ogni accusa. Schuelmers si è presentato personalmente nella segretaria del Governatore accompagnato da agenti della Guardia di Finanza per acquisire documenti sull’uso di un fondo riservato di 72.000 euro all’anno nella disponibilità di Durnwalder. Indagini che sono andate a ritroso fino al 2002. “Il fondo – ha spiegato Schuelmers – può essere usato a discrezione del presidente secondo criteri di cui non deve rispondere, ma è evidente che trattandosi di soldi pubblici devono essere utilizzati nell’ambito dell’attività istituzionale”. Cosa che pare non essere avvenuta: “dai registri – ha aggiunto il procuratore – pare trapelare l’esistenza di spese di carattere personale, come cure mediche, visite dentistiche, viaggi in aereo e regali, nonostante sembri che Durnwalder, a fine mese, compensasse in parte quanto prelevato. Se la Corte dei Conti accertasse questi ‘prelievi extra’ si cadrebbe nel reato penale, trattandosi di peculato con la trasmissione degli atti alla Procura della repubblica”. Il che getterebbe nella polvere oltre un quarto di secolo di storia politica dell’Alto Adige di Durnwalder succeduto al “padre della Patria sudtirolese”, quel Silvius Magnago che seppe combattere con Roma per avere una piena e quasi totale autonomia per la minoranza (in Italia)-maggioranza (in Alto Adige) di lingua tedesca.

Si fa in salita la fine di quella che in Alto Adige viene chiamata l’“era Durnwalder”, con il governatore Svp che si appresta a girare la boa del quarto di secolo alla guida della Provincia autonoma. Da tempo Durnwalder ha annunciato che non si ripresenterà, lasciando di sua spontanea volontà il posto ad un delfino di cui non si conosce ancora il nome.

Durnwalder ribadisce che lui “non ho usato un euro del fondo riservato per le mie spese private”, rivendicando l’assoluta correttezza del suo operato: “la mia segretaria – ha affermato – anticipa i contanti e poi, fine mese, si fanno i conti e le spese vengono registrate. Le mie spese private vengono detratte in quell’occasione”. Per Durnwalder “Schuelmers avrebbe ragione se io pagassi cene di Natale o regali, ma ciò non è mai accaduto”.