V concerto della Stagione sinfonica del Teatro Verdi di Trieste

0
450
will humburg 1
will humburg 1Will Wumburg dirige pagine di Wagner e Bruckner

Il quinto appuntamento della rassegna concertistica del teatro “Verdi” di Trieste (venerdì 19 ottobre, ore 20.30; replica pomeridiana sabato 20 ottobre, ore 18.00), vedrà protagonista l’Orchestra del Teatro Verdi guidata dal maestro Will Humburg, che ritorna ospite della Stagione sinfonica della Fondazione lirica triestina con un programma in cui figurano due grandi compositori del grande repertorio musicale tedesco: Wagner e Bruckner. Wagner in particolare è anche uno degli autori prediletti del suo ampio repertorio lirico (che include circa 100 titoli), oltre che sinfonico, che l’hanno reso famoso in Germania, il suo paese, e poi in Italia fino ad un riconoscimento internazionale per le sue interpretazioni, rinomate per autenticità stilistica e dinamismo.

In campo sinfonico Will Humburg si è conquistato una notevole fama come interprete del repertorio di musica contemporanea che include importanti lavori di Ligeti, Penderecki, Zimmermann, Nono, Henze, Rihm, Matthus, Manzoni, Rendine, Sciarrino. Di particolare spessore infine, la collaborazione artistica che lo lega da due decenni con il compositore Azio Corghi con l’esecuzione di quattro sue opera in prima mondiale.

Il programma di questo concerto rende omaggio in apertura a Richard Wagner, di cui avvicina il bicentenario della nascita, con l’esecuzione dello splendido Preludio dai Meistersinger di Norimberga, una delle sue più note e ammirate composizioni che fu scritto nella primavera del 1862 ed eseguito la prima volta al Gewandhaus di Lipsia il 1 novembre dello stesso anno sotto la direzione dell’autore. Sei anni separano il Preludio dalla andata in scena dell’opera (giugno 1868) a Monaco di Baviera sotto la direzione di Hans von Bülow. Wagner scrisse infatti questa Ouverture quando la grandiosa partitura dell’opera era ancora in fase di concezione, a riprova che i temi fondamentali dei Meistersinger erano già ben delineati nella mente del Maestro. L’idea dell’opera gli venne in occasione di una breve visita a Venezia, contemplando l’Assunta di Tiziano che diede lo stimolo a una rinata energia creativa, come raccontò egli stesso nella sua autobiografia. La struttura del Preludio è simile alla forma-sonata con un ampio sviluppo tematico che presenta in rapida sintesi e magistralmente intrecciati tutti i temi essenziali dello spartito chjer si dipanano intorno all’evento principale: la solenne processione dei Maestri che fa da cornice al canto di Walther von Stolzing e la gioiosità festiva del popolo di Norimberga.

A seguire, la Sesta Sinfonia di Anton Bruckner, una delle figure più importanti del tardo romanticismo musicale in particolare austriaco. Secondo la caratterizzazione, non soltanto scherzosa, dello stesso Bruckner, la Sesta è la “più sfrontata” delle sue sinfonie e fu stesa – come si legge nell’autografo della partitura – nel periodo fra il 24 settembre 1879 (Vienna) e il 3 settembre 1881 (St. Florian)). Le tonalità sono: la maggiore per il primo tempo, fa maggiore per l’Adagio, la minore per lo Scherzo con un Trio in do maggiore, e la minore anche per il Finale che ritorna alla fine al la maggiore, con il radioso tema principale del primo tempo,.

La Sesta di Bruckner, considerata minore in un panorama dove emergono la Quarta e la Settima e quest’ultima forse il capolavoro, è ricca di slanci naturali e ritmi superbi ed è pervasa di una profonda religiosità che si esprime nella fiduciosa apertura al canto e nella rapita contemplazione della natura. Nota Gianandrea Gavazzeni che “la Sesta sinfonia sembra racchiudere una sorta di vocabolario del linguaggio e delle materie portate a compiutezza estetica nelle nove opere, e insieme significare quasi la sublimazione e l’allegoria di un’intera esistenza morale ed artistica”.