Ad Innsbruck riunione delle macroregioni alpine

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conferenza regioni alpine innsbruck 1Ciambetti: “ribadito il ruolo strategico delle regioni”. Durnwalder: “è il momento di cantare non da solisti, ma in coro”

Una strategia comune per l’arco alpino sui temi dell’innovazione, dell’ambiente e dell’energia, del traffico transalpino: è un segnale forte ai governi nazionali e all’UE quello lanciato a Innsbruck dai governatori delle regioni delle Alpi. La conferenza è promossa dalle regioni coinvolte di Italia (Alto Adige, Trentino, Piemonte, Lombardia, Val d’Aosta, Veneto e Friuli), Austria, Svizzera, Francia, dalla Baviera e dal Lichtenstein. Nel salone della Hofburg, la sede del Land Tirolo, la Conferenza degli Stati e delle Regioni alpine ha segnato un deciso passo avanti verso l’azione congiunta della macroregione a tutela delle Alpi hanno illustrato al commissario UE Johannes Hahn e al presidente austriaco Heinz Fischer l’azione congiunta della macroregione alpina.

Per l’assessore regionale veneto al bilancio e alla cooperazione transnazionale e transfrontaliera, Roberto Ciambetti, l’incontro è stato “una giornata di lavori importante che riafferma il ruolo di protagonista delle Regioni e delle macroaree sovranazionali nel futuro dell’Unione Europea”. Ciambetti ha ribadito l’importanza della cooperazione: “la possibilità di collaborare e costruire sinergie tra regioni e territori vicini – ha detto – costituisce una grande opportunità. Il saper fare squadra può diventare un traino per l’economia dei territori, ad esempio, nel settore turistico. Attraverso alleanze e collaborazioni possiamo diventare ancora più competitivi. Le bellezze dei nostri paesaggi, come per esempio le montagne, insieme al patrimonio artistico e culturale sono un patrimonio unico che i cinesi non ci possono copiare o imitare e che, quindi, dobbiamo valorizzare a tutti i costi. E la cooperazione transfrontaliera è uno strumento efficace per farlo”.

In un passaggio del suo intervento, Ciambetti ha definito le Alpi “come grande cerniera, come motivo di unione anziché di separazione tra popoli e lingue diverse. Questi territori per secoli hanno saputo convivere tra loro e tra loro scambiarsi esperienze, commerci, prodotti ma anche saperi, conoscenze, reciproca stima attraverso legami che sono andati approfondendosi e che oggi noi riaffermiamo come base della strategia di sviluppo di una nuova politica macroregionale”.

Ciambetti è intervenuto, infine, sulla recente ipotesi di modifica dell’articolo V della Costituzione da parte del Governo: “spero che non ci tolgano competenze su un ambito così importante come la cooperazione transfrontaliera e che poi alle riunioni ci mandino l’usciere di Palazzo Chigi”.

“Proprio da questi valori tipicamente alpini, inseriti organicamente in una prospettiva europea, possono scaturire – ha detto ancora Dellai – le linee-guida per il percorso che abbiamo davanti. Un percorso che per noi è alternativo sia alle tentazioni neocentraliste e stataliste sia ai rigurgiti del neoseparatismo e dell’egoismo territoriale. Noi siamo per una terza via: quella della autonomia responsabile e della governance multilivello. L’unica via, questa, anche per superare la crisi, attraverso la coesione e la responsabilizzazione di tutti i territori e di tutte le componenti sociali.”

Secondo il governatore del Trentino, Lorenzo Dellai ha espresso piena condivisione dell’obiettivo perseguito a Innsbruck e cioè “quello di una rete europea fra tutti i territori delle Alpi. Ciò a condizione che la prospettiva di macroregione europea abbia come protagonisti i territori alpini stessi, evitando che essi diventino solamente un pretesto usato strumentalmente dalle grandi aree metropolitane collocate a nord e a sud delle Alpi. La macroregione alpina, dunque, deve essere pensata e gestita dai territori alpini e non deve rappresentare un’occasione o un pretesto per avallare spinte antinazionali”.

Concreto, dato il momento il presidente della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder: “è il momento di cantare non da solisti, ma in coro. E’ un ampliamento dell’Arge Alp nata quarant’anni fa, un adeguamento ai tempi per tutelare le Alpi, per unire le forze e risolvere i problemi presentandosi assieme a Roma e a Bruxelles. Una nuova iniziativa partita dal basso, dai territorio, non dagli Stati come avvenuto per altre macroregioni”.

Le Regioni alpine, è stato detto negli interventi dei loro presidenti o rappresentanti, vogliono coordinarsi nelle politiche regionali, nazionali e europee che riguardano un territorio abitato da 70 milioni di persone e costituito da aree molto sviluppate, con un tessuto imprenditoriale e centri di innovazione di prim’ordine. La strategia macroregionale, che non significa nuove strutture né maggiori spese per i cittadini, punta a garantire lo sviluppo economico e l’occupazione in un ambiente preservato. Sviluppo fondato su tre pilastri: innovazione e competitività, ambiente e energia, accessibilità e trasporti. Commissione UE e governi nazionali sono stati sollecitati oggi a Innsbruck ad adottare tutti i passi necessari per favorire l’attuazione di questa strategia macroregionale per le Alpi.

Sia il Capo dello Stato austriaco che il Commissario UE sostengono questa iniziativa: “in un’area sensibile come le Alpi l’innovazione passa solo attraverso la sostenibilità – ha ricordato Heinz Fischer condividendo una proposta – che conferma la lunga tradizione delle Regioni nell’adozione di responsabilità. Oggi date un importante impulso alla collaborazione transnazionale”. Il commissario Hahn vede nello sviluppo dell’Arge Alp verso una macroregione “la giusta strategia per cercare obiettivi chiari e individuare misure per raggiungerli” e ha citato due esempi di possibile intervento: “il turismo alpino, che rappresenta il 10% del turismo mondiale e che fa delle Alpi la più grande area turistica del mondo, e poi il traffico, perché il futuro è nello sviluppo della rete ferroviaria per trasferire le persone e le merci dalla strada alla rotaia”. Hahn promuove l’idea della strategia della macroregione alpina “che può motivare gli Stati e contribuire ad abbattere i confini amministrativi” e nel suo intervento ha annunciato che ha proposto di aumentare il finanziamento UE alla cooperazione transfrontaliera del 30% nel periodo 2014-2020, portando gli stanziamenti da 9 a 13 miliardi di euro. “A novembre si entra nella fase decisiva, invito le Regioni a impegnarsi a fondo”, ha detto il commissario UE. Le Regioni coinvolte intendono ora costituire una sorta di “comitato di pilotaggio” per coordinare la loro azione e i prossimi passi nonché illustrare l’iniziativa ai diversi livelli istituzionali.