Bragagnolo: “con questo stabilimento abbiamo raddoppiato la produzione diventando i primi esportatori italiani di pasta”. Tondo: “un esempio di impresa familiare che sa crescere nel mondo”
Pasta Zara della famiglia Bragagnolo è una delle maggiori realtà italiane nel mondo della pasta e leader assoluto nell’esportazione. Una realtà in continua espansione che ha celebrato i 10 anni d’attività dello stabilimento di Muggia alle porte di Trieste, grazie al quale, secondo le parole del presidente dell’azienda , Furio Bragagnolo, “abbiamo raddoppiato la nostra produzione, diventando i primi esportatori italiani di pasta. Adesso vogliamo andare oltre. Con i nostri prodotti siamo presenti in 101 Stati. Siccome nel mondo ce ne sono 195, ce ne mancano ancora 94. Là vogliamo arrivare”.
Una fabbrica che ha dato un forte impulso alla produzione di pasta del gruppo: “abbiamo portato la capacità produttiva di Muggia a 610 tonnellate di pasta al giorno, questo vuol dire che incide per il 40% sulla nostra produzione” dice Bragagnolo che ricorda come “dieci anni fa, appena partiti, i dipendenti erano una sessantina, oggi sono 152. Sulla scia, abbiamo deciso di ampliare lo stabilimento: verrà allestita un’area logistica capace di ospitare 66.000 posti pallet e una sesta linea produttiva di pasta, nuovo gruppo di confezionatrici e un silos intermedio che permetteranno a questa linea di produrre 9.000 kg/h di pasta. Muggia si confermerà uno dei pastifici di riferimento a livello mondiale”.
Alle celebrazioni è intervenuto il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, che ha sottolineato come “una Regione che sa far buon uso della sua autonomia speciale, in grado di attirare le imprese e di mettere loro a disposizione strumenti come la finanziaria Friulia e il Frie, e soprattutto di fornire al sistema produttivo le risposte che si aspetta nei tempi che si aspetta”. È stato un “messaggio di fiducia” quello che Tondo, ha voluto trasmettere in occasione dei festeggiamenti per i 10 anni dello stabilimento della Pasta Zara, azienda familiare in forte crescita.
Come ha ricordato il presidente di Pasta Zara, Furio Bragagnolo, la coesione di tutte le istituzioni è stata determinante 10 anni fa per rendere possibile l’insediamento dello stabilimento di Muggia, che vanta di sistemi di automazione all’avanguardia. E altrettanto determinante è stato l’apporto di Friulia, non solo dal punto di vista finanziario ma anche sotto forma di consulenza strategica per la crescita. Lo hanno confermato, sulla base della loro personale esperienza, imprenditori come Alessandro Calligaris, Edy Snaidero e Riccadro Illy che, assieme a esponenti delle istituzioni, sono stati invitati a discutere sul tema “Per un NordEst di pasta buona” in una tavola rotonda coordinata dal giornalista economico Enrico Cisnetto.
“L’autonomia speciale – ha osservato Tondo – è stato uno strumento di sviluppo per il Friuli Venezia Giulia, e lo sarà ancora nel futuro se sapremo interpretarla non in chiave difensiva, ma ponendoci sempre all’avanguardia”.
Dopo aver chiuso positivamente il bilancio 2011 (226.000 tonnellate di pasta venduta, 187 milioni di euro di fatturato, contro i 173 del 2010), Pasta Zara mette alle spalle i primi sei mesi del 2012 registrando un ulteriore brillante risultato. Il primo esportatore italiano di pasta, nonché secondo produttore, infatti, ha chiuso il semestre con un aumento nelle vendite del +13%. Complessivamente, da gennaio a giugno 2012, Pasta Zara ha venduto 118.500 tonnellate di pasta, contro le 105.000 dei primi sei mesi del 2011. Il fatturato è risultato di 102 milioni di euro, mentre nel primo semestre 2011 era stato di 90 milioni.
Furio Bragagnolo, presidente di Pasta Zara, non nasconde la soddisfazione: “siamo presenti in 101 paesi e il nostro business si divide tra la produzione per le ‘private label’ della Gdo (70% del volume d’affari), dove siamo tra i primi a livello mondiale, e la produzione col marchio Pasta Zara. Questo secondo canale commerciale ha visto un forte incremento nei primi sei mesi dell’anno, grazie a Paesi dove il consumo di pasta di qualità è aumentato e quindi anche il nostro export. In particolare registriamo incrementi importanti in Brasile, dove la concorrenza con i pastifici locali è molto forte, in India, nell’Est europeo (Russia, Tazakistan, Tagikistan, Ungheria e Croazia) e in Iran. Il nostro consultivo semestrale è migliore di quello fatto registrare dall’intero comparto della pasta nazionale, dove l’export nel 2011 è cresciuto del 3% (dato Aidepi) e dell’8% nel primo quadrimestre 2012 (dato Coldiretti-Istat). Parallelamente, cresciamo, lentamente, ma progressivamente, anche in Italia, dove stiamo intensificando i contatti con le catene della Gdo. Inoltre, stiamo riproponendo il marchio Pasta Pagani, rilevato nel 2010, nella ristorazione e nel catering”.
Un dato è emblematico: Pasta Zara nel 1999 vendeva annualmente 108.000 tonnellate di pasta, nel 2011 ne ha vendute 226.000. Più del doppio. Uno sviluppo che coinvolge anche l’ampliamento di tutti e tre i suoi stabilimenti: quello direzionale di Riese Pio X, nel Trevigiano, quello di Rovato (Brescia) e quello di Muggia, alle porte di Trieste. Complessivamente, sono impegnati 380 dipendenti. “Quando il piano di sviluppo sarà completato, cioè entro il 2015 – dichiara Furio Bragagnolo -, taglieremo il traguardo di un altro raddoppio del nostro potenziale, raggiungendo una capacità produttiva di 400.000 tonnellate annue. Tutto questo sta avvenendo in perfetta sintonia con il nostro azionista Friulia, la finanziaria regionale del Friuli Venezia Giulia, la quale detiene il 14,52% delle azioni della Spa”.
Quanto agli altri impianti, a Riese procede a tappe forzate l’avviamento di una nuova linea produttiva (8 in totale, più 38 confezionatrici), la costruzione di un grande magazzino-stoccaggio automatizzato da 25.000 pallets, dotato delle tecnologie più avanzate, l’ampliamento dello stabile centrale con nuovi uffici e la nuova viabilità di accesso. Lavori che saranno completati entro il 2012. A Rovato sono stati completati i lavori di modernizzazione dello stabilimento, che comprende 9 linee produttive, con nuovi scarichi industriali, piazzali ridisegnati, nuovi silos di stoccaggio e un’ulteriore confezionatrice di pasta corta, che porta il totale a 19.