Italia: salute sempre più costosa. In 10 anni la spesa pubblica del settore è cresciuta del 64,1%

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Studio di Confartigianato Veneto che evidenzia la continua crescita della spesa.

Rilevazione di Confartigianato. NordEst virtuoso. Zaia: “si conferma la buona amministrazione della sanità in Veneto”

“Quintultimi per spesa del Servizio Sanitario pro capite (1.812 euro); tredicesimi per crescita della spesa negli ultimi dieci anni (+58,7% ben al di sotto della media nazionale +64,1%); terzi invece per importo dell’avanzo di bilancio (+65 milioni di euro in 4 anni) dopo Emilia Romagna e Bolzano.

Questi gli indicatori principali che inseriscono la Regione Veneto tra le più virtuose d’Italia in fatto di qualità e costo del Sistema Sanitario Nazionale. Un risultato che premia decenni di buon governo regionale e che avvalla una volta di più il fatto che non è possibile imporre tagli lineari e chiedere sacrifici indifferenziati. Qui noi, abbiamo già dato, abbiamo già risparmiato, razionalizzato e semplificato”. Lo afferma Giuseppe Sbalchiero, presidente di Confartigianato Imprese Veneto a commento dell’ultima ricerca dell’ufficio studi di Confartigianato presentata nell’ambito del Festival della Persona, organizzato ad Arezzo dal 27 al 29 settembre u.s., che evidenzia come a NordEst la sanità funzioni tutto sommato bene rispetto al resto d’Italia.

L’indagine ha dimostrato come in Italia, più che nel resto d’Europa, ammalarsi è molto costoso: per i nostri connazionali, tra luglio 2007 e luglio 2012, i prezzi dei servizi e prodotti sanitari sono cresciuti del 14,1%, vale a dire 5,7 punti in più rispetto all’aumento dell’8,4% nell’Eurozona.

Secondo Confartigianato, a far registrare i maggiori rincari sono stati medicinali, prodotti farmaceutici, attrezzature e apparecchiature medicali i cui prezzi sono saliti, tra il 2007 e il 2012, del 13,6%, ad un ritmo quasi triplo rispetto al 5,0% dell’Eurozona, quindi con un differenziale che arriva a 8,6 punti.

Molto elevata la differenza Italia-Ue anche per i servizi ambulatoriali i cui prezzi in Italia salgono del 18,0%, vale a dire 7,6 punti in più rispetto al 10,4% rilevato in Eurozona.

Ma un balzo ancora più gigantesco riguarda la spesa pubblica per la sanità: tra il 2000 e il 2011 è cresciuta del 64,1%, con un ritmo doppio rispetto dell’aumento del 31,9% registrato dal PIL. Nel 2012, la spesa pubblica sanitaria ha raggiunto la somma di 114,5 miliardi, pari al 7,2% del Pil e al 14,2% della spesa pubblica complessiva.

Il rapporto di Confartigianato stila anche la classifica delle regioni con il disavanzo più vistoso nel servizio sanitario. In testa il Lazio che, tra il 2008 e il 2011, da solo cumula un disavanzo sanitario di 4.958 milioni, pari al 45,0% del totale, seguito dalla Campania con 2.337 milioni pari al 21,2%, dalla Puglia con 1.103 milioni pari al 10,0%, dalla Sardegna con 786 milioni pari al 7,1%, dalla Calabria con 632 milioni pari al 5,7% e dalla Sicilia con 592 milioni pari al 5,4%.

Sul versante opposto della classifica, 8 regioni virtuose che tra il 2008 e il 2011 hanno cumulato un avanzo: il valore più elevato in Emilia Romagna con 113 milioni, seguita da Bolzano con 65 milioni, dal Veneto con 63 milioni, dal Friuli Venezia Giulia con 59 milioni, dalle Marche con 52 milioni, dalla Lombardia con 45 milioni, dall’Umbria con 32 milioni e dal Piemonte con 28 milioni.

Il disavanzo nella sanità pubblica cumulato tra il 2008 e il 2011 incide per 182 euro per abitante. Con importi però ben diversi da regione a regione. Nel Lazio ad esempio il disavanzo sanitario nel quadriennio 2008-2011 pesa per 865 euro per abitante mentre i cittadini veneti hanno avanzato 13 euro a testa.

Soddisfatto per l’esito dell’indagine il presidente della regione del Veneto, Luca Zaia: “è particolarmente significativo che un’importante associazione imprenditoriale come Confartigianato affronti con la serietà del suo studio un tema così rilevante per i cittadini e per i conti pubblici come la sanità, evidenziando chi sono le formiche e chi le cicale. Ed è una grande soddisfazione vedersi riconoscere i risultati raggiunti con un difficile lavoro quotidiano per il contenimento dei costi ed il mantenimento dei servizi erogati. Il Veneto è e continuerà ad essere virtuoso, ma deve finire questa stagione di tagli indiscriminati e lineari che, come giustamente sottolinea anche il presidente di Confartigianato Veneto Giuseppe Sbalchiero, chiede sacrifici indifferenziati e mette sullo stesso piano le formiche come il Veneto e i veneti e le cicale”. Zaia ringrazia “Confagianato e Giuseppe Sbalchiero per questa loro iniziativa. E’ molto importante infatti che il mondo dell’impresa faccia sentire la sua voce. Per noi si tratta di un motivo in più per non mollare di un centimetro sulla battaglia che stiamo conducendo a tutti i livelli per una sanità più equa e per una spesa seriamente parametrata alle reali necessità. Il che, per il Veneto, significa l’introduzione di criteri e costi standard, al più presto e in tutta Italia perché, se come ci dice Confartigianato, ogni cittadino del Lazio ha sulle spalle un disavanzo sanitario di 865 euro e ogni veneto un avanzo di 13 euro vuol dire che qualcosa proprio non funziona e che al cittadino veneto non possiamo chiedere di farsi carico degli sprechi altrui”.



La dinamica dei prezzi per i prodotti/servizi per la salute dallo scoppio della Crisi

luglio 2007-luglio 2012 – var. % cumulata indice armonizzato

capitolo

Eurozona

Italia

diff

Medicinali, prodotti farmaceutici, attrezzature e apparecchiature medicali

5,0

13,6

8,6

Servizi ambulatoriali

10,4

18,0

7,6

Servizi sanitari e spese per la salute

8,4

14,1

5,7

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

Dinamica della spesa del Servizio Sanitario Nazionale per Regione

anni 2000 e 2011 – milioni di euro; pro capite in euro

regione

2000

2011

var. %

rank

spesa 2011 pro capite (euro)

rank

Piemonte

5.572

8.446

51,6

17

1.895

11

Valle d’Aosta

167

285

70,1

5

2.222

2

Lombardia

10.746

18.514

72,3

4

1.867

12

Bolzano

735

1.145

55,8

15

2.256

1

Trento

624

1.170

87,3

1

2.209

3

Veneto

5.637

8.946

58,7

13

1.812

15

Friuli-Venezia Giulia

1.462

2.562

75,2

2

2.074

4

Liguria

2.182

3.304

51,4

18

2.044

6

Emilia-Romagna

5.105

8.519

66,9

7

1.922

8

Toscana

4.384

7.111

62,2

11

1.896

10

Umbria

1.045

1.663

59,1

12

1.835

13

Marche

1.808

2.797

54,7

16

1.787

16

Lazio

6.752

11.280

67,1

6

1.969

7

Abruzzo

1.638

2.358

43,9

21

1.757

17

Molise

376

658

75,1

3

2.057

5

Campania

6.650

9.977

50,0

19

1.710

20

Puglia

4.531

7.084

56,3

14

1.731

18

Basilicata

649

1.068

64,5

9

1.817

14

Calabria

2.317

3.427

47,9

20

1.704

21

Sicilia

5.361

8.732

62,9

10

1.729

19

Sardegna

1.922

3.202

66,7

8

1.911

9

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF

Disavanzo del Servizio Sanitario Nazionale per Regione

anni 2008-2011 – valori in milioni di euro; pro capite in euro

2008

2009

2010

2011

cumulato

2008-2011

rank

per

abitante (euro)

rank

Piemonte

5

17

2

4

28

8

6

7

Valle d’Aosta

-13

-1

-5

1

-17

10

-134

12

Lombardia

4

2

20

18

44

6

4

8

Bolzano

15

37

8

5

65

2

128

1

Trento

-10

-12

-12

3

-32

11

-61

10

Veneto

68

-27

13

10

63

3

13

6

Friuli-Venezia Giulia

22

17

13

7

58

4

47

2

Liguria

-110

-105

-90

-144

-449

15

-278

16

Emilia-Romagna

27

22

28

35

112

1

25

5

Toscana

-3

-7

-17

13

-15

9

-4

9

Umbria

9

5

8

11

33

7

36

3

Marche

37

17

-3

2

52

5

33

4

Lazio

-1.665

-1.396

-1.025

-872

-4.958

21

-865

21

Abruzzo

-123

-95

-5

26

-198

13

-147

13

Molise

-70

-64

-58

-39

-231

14

-722

20

Campania

-815

-789

-479

-254

-2.337

20

-401

18

Puglia

-358

-302

-323

-119

-1.103

19

-270

15

Basilicata

-29

-21

-29

-36

-115

12

-196

14

Calabria

-202

-232

-68

-130

-632

17

-314

17

Sicilia

-262

-200

-31

-99

-592

16

-117

11

Sardegna

-183

-230

-153

-220

-786

18

-469

19

ITALIA

-3.658

-3.364

-2.206

-1.779

-11.008

-182

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF e Istat