Fondi strutturali UE, spesi solo un quarto dei fondi disponibili

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mara bizzotto eurodeputata 1La Commissione Europea risponde all’interrogazione dell’On. Mara Bizzotto tracciando un quadro della spesa in Italia suddivisa per regioni

La Commissione Europea traccia un quadro sull’utilizzo dei Fondi strutturali 2007-2013 nelle Regioni italiane rispondendo ad un’interrogazione dell’europarlamentare della Lega Nord Mara Bizzotto. Nei mesi scorsi, l’eurodeputata leghista aveva chiesto all’esecutivo comunitario un “rapporto ufficiale ed esaustivo sull’utilizzo dei fondi strutturali da parte del sistema Italia” a seguito del balletto di cifre che per diverse settimane aveva tenuto banco sui media nazionali e locali. In particolare, in Veneto si era assistito ad una guerra di numeri tra la Giunta e il Consiglio Regionale. Così, per fare chiarezza e avere numeri ufficiali sull’utilizzo di questi fondi europei, la Bizzotto si è rivolta direttamente alla fonte primaria: l’Unione Europea.

“Per il periodo 2007-2013 sono stati stanziati a favore dell’Italia 28,7 miliardi di euro dei Fondi strutturali – dichiara il Commissario europeo alle Politiche regionali Johannes Hahn nella risposta all’interrogazione dell’On. Bizzotto – Comprendendo il cofinanziamento nazionale, il volume totale del finanziamento disponibile ammonta a 60,1 miliardi di euro”. E’ bene ricordare che questi fondi vanno investiti, ovverosia spesi, entro dicembre 2015 ma, rientrando comunque nella programmazione 2007-2013, c’è tempo soltanto fino a dicembre 2013 per presentare i progetti e partecipare all’assegnazione dei fondi.

“Secondo i dati ufficiali forniti della Commissione UE, alla data del 1 giugno 2012 l’Italia ha effettivamente speso (e quindi incassato) soltanto 7 dei 28,7 miliardi di euro messi a disposizione dall’Europa, vale a dire meno di un quarto (il 24,39%) della cifra totale assegnata al nostro Paese – dichiara Bizzotto – Un bilancio chiaramente negativo: infatti, se nei prossimi mesi le Regioni non presenteranno validi progetti di investimento, gli oltre 20 miliardi ancora disponibili saranno destinati a rimanere o a fare ritorno nei forzieri della BCE. Basta trovare alibi dunque: da qui al 2013 le Regioni dovranno darsi seriamente da fare per non sprecare queste importanti opportunità finanziarie”

I 60,1 miliardi di euro messi a disposizione dall’Europa e dal cofinanziamento dello Stato per il periodo 2007-2013, sono da suddividere secondo i tre diversi obiettivi adottati dalla UE: Competitività, Convergenza e Cooperazione territoriale. La regione Veneto, insieme ad altre 13 regioni italiane (in prevalenza del centro e del nord) e alle province autonome di Trento e di Bolzano, rientra nell’obiettivo Competitività, la macroarea che raggruppa le regioni più sviluppate economicamente, il cui PIL nominale procapite supera il 75% del PIL medio dell’UE a 15 Stati.

Le regioni del Meridione rientrano, invece, nell’obiettivo Convergenza, destinato alle regioni meno avanzate economicamente. L’ammontare complessivo destinato all’Obiettivo Competitività per l’Italia supera i 15,81 miliardi di euro: di questa somma più di 9,4 miliardi sono messi a disposizione dallo Stato, oltre 3,1 miliardi dal Fondo europeo di Sviluppo regionale (FESR) e circa 3,2 dal Fondo Sociale Europeo (FSE).

Sulla base dei dati ufficiali che la Commissione Europea ha fornito a Bizzotto, e che si basano sulla relazione della Ragioneria generale dello Stato aggiornata allo scorso 30 giugno, è possibile fotografare con esattezza le performance delle varie regioni nell’utilizzo dei fondi strutturali. Al 30 giugno 2012, la Regione Veneto per il Fondo sociale europeo (FSE), su un totale a disposizione di 716.697.817 euro, ha impegnati 440.951.924,34 (pari al 61,53%) e “spesi” 293.994.777,39 (pari al 41,02%). Il Friuli Venezia Giulia su un totale di 319.225.628 euro disponibili, ha impegnato 254.849.339 euro (pari al 79,83%) e speso 133.793.262 euro (pari al 41,91% della somma disponibile). La provincia di Trento a fronte di 218.570.127 euro disponibili, ha impegnati 213.368.435 euro (97,62%) e speso 135.849.508 euro (62,15%). La provincia di Bolzano, disponibili 160.220.460 euro, ha impegnato 116.476.087 euro (72,70%), spendendo 116.476.437 euro (43,56%).

Per il Fondo europeo di Sviluppo Regionale (FESR), su 452.688.244 euro a disposizione, il Veneto ne ha impegnati 281.168.694,86 (62,11%) e “spesi” soltanto 133.282.965,26 (29,44%). Il Friuli Venezia Giulia, su 303.001.323 euro disponibili, ha impegnato 218.197.971 euro (72,01%), spendendo 96.511.707euro (31,85%). La provincia di Trento su 62.287.142 euro, ha impegnato 45.560.445 euro (70,87%), spendendo 30.229.338 euro (47,02%), mentre la provincia di Bolzano, a fronte di 74.918.344 euro disponibili, ne ha impegnato 66.617823 euro (88,92%), spendendo 27.443,635 euro (36,63%).

“Se solitamente il Veneto, a livello europeo, rappresenta un modello di eccellenza imitato da altre realtà, nel caso dei fondi strutturali è evidente che ci sono delle difficoltà e che si può e si deve fare meglio – conclude Mara Bizzotto – Per questo ritengo molto positivo che la Regione si stia prodigando per migliorare la propria perfomance nell’utilizzo dei fondi strutturali: un impegno che, ne sono certa, consentirà al Veneto di diventare presto regione leader anche in questo settore”. Uno sforzo che deve essere fatto anche da altre realtà italiane, pena la perdite colpevole di importanti risorse, specie in un momento di crisi come quello attuale.