Rilevato il comportamento dei cittadini nei confronti dei farmaci non più utilizzabili
Troppi veronesi (22%) smaltiscono male i farmaci con danno per salute ed ecosistema. Tutto è partito all’inizio del 2012 con la presentazione del Progetto Ecofarmaco (a cura del Servizio di Farmacologia, Centro di Farmacovigilanza della Regione Veneto, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (AOUI), Reference Centre for Education and Communication within the WHO International Programme for Drug Monitoring, coordinati dal Prof. Giampaolo Velo Referente: Elisa Impellizzeri), rivolto a conoscere le abitudini dei cittadini sulle pratiche di smaltimento dei farmaci scaduti o inutilizzati.
Alla chiamata hanno risposto 8.414 utenti veronesi della farmacia che hanno dato il loro prezioso contributo con la compilazione di un semplice questionario. L’indagine cui hanno aderito in forma volontaristica 54 farmacie di Verona e provincia (il 24% delle 220 di Federfarma Verona) è stata rivolta agli utenti di ambo i sessi, di età superiore ai 18 anni che hanno risposto, in forma anonima, a questa semplice domanda: “Come smaltisce i farmaci scaduti o inutilizzati?” Dall’analisi dei dati raccolti, è emerso che il 78% della popolazione oggetto dell’indagine smaltisce i farmaci scaduti o inutilizzati in maniera corretta negli appostiti raccoglitori, mentre il restante 22% li disperde nella spazzatura, nel WC o nel lavandino contribuendo così a contaminare il terreno e le acque. Ne consegue che una parte consistente della popolazione smaltisce i farmaci in modo scorretto incrementando il danno all’ecosistema con le conseguenze che ne potrebbero derivare sulle diverse specie animali, uomo incluso.
“Risulta necessario, alla luce dei dati emersi, sensibilizzare i cittadini – dice il prof. Giampaolo Velo, coordinatore del progetto e direttore del Servizio di Farmacologia (AOUI) – oltre che ad un uso appropriato dei farmaci anche al loro corretto smaltimento attraverso dei progetti di informazione ed educazione e a ciò potrebbero certamente contribuire i farmacisti. Inoltre la consapevolezza dei potenziali rischi (per es. resistenze batteriche) correlati all’immissione nell’ambiente di migliaia di differenti sostanze chimiche, tra cui i farmaci, porterebbe ad una maggiore sensibilizzazione del cittadino verso questa attuale problematica oggi conosciuta come eco farmacovigilanza”. Per Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, “l’indagine ha fatto emergere una interessante fotografia del comportamento dei cittadini veronesi, che hanno aderito in maniera massiccia e con alto senso civico, al richiamo del farmacista che proponeva loro la compilazione del questionario. Quanto emerso dall’indagine, che mi auguro possa prevedere un’ulteriore approfondimento, come ad esempio il livello di studio dei diversi comportamenti, quantità reale e tipologia di farmaci gettati e altro, sarebbe utile che sconfinasse anche in altre province del Veneto, e per il ruolo che rivesto volgerò a tal fine l’impegno personale, nonché a livello nazionale. Un dovuto ringraziamento va all’università veronese e all’AOUI per la consueta eccellente collaborazione e l’alta professionalità”.
Per l’assessore provinciale all’ambiente Fabio Venturi “i risultati che derivano dall’indagine ‘Ecofarmaco’ si rivelano molto interessanti. Il dato evidenzia la percentuale del 78% di cittadini che smaltisce i farmaci correttamente, mentre il 22% lo fa in maniera erronea. Da queste percentuali, benché piuttosto soddisfacenti, emerge che in realtà sono ancora molti i veronesi che si liberano di questi rifiuti inopportunamente. Sono certo non lo facciano in mala fede, ma semplicemente per mancanza di conoscenza; per questo ora l’obiettivo sarà dare una corretta informazione ai cittadini sul comportamento adeguato”.