Lo statuto speciale del Friuli Venezia Giulia come modello per la Macroregione del Nord

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FVG consigliere regionale LN Danilo Narduzzi 1Narduzzi: “fatte salve condizioni migliorative, questa la base su cui trattare con Roma”. Zaia, Cota e Gibelli: “è una riforma epocale e fondamentale”

Lo Statuto speciale del Friuli Venezia Giulia come modello da potenziare e applicare a tutte le regioni del Nord. Per trattenere il 75% del gettito sul territorio (fatte salve condizioni specifiche migliori già previste dallo Statuto, come accade per le province di Trento e di Bolzano, dove sul territorio rimane il 90%). E dare vita a una Macroregione del Nord che abbia i numeri per negoziare con Roma un nuovo patto fiscale. Questa, in estrema sintesi, la richiesta che la Lega Nord avanza ai Consigli regionali di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Piemonte con una mozione che presentata martedì 25 settembre in ogni Consiglio delle regioni interessate al progetto politico sostenuto in particolare da Lega Nord e PdL.

Il capogruppo leghista del Friuli Venezia Giulia Danilo Narduzzi spiega la portata del progetto: “il paradigma di riferimento è la specialità della nostra regione, e l’obiettivo è dilatare ulteriormente i margini di autonomia: oggi noi tratteniamo circa il 60% delle risorse, l’obiettivo è salire al 75%, e magari oltre. Noi ci guadagniamo direttamente, e soprattutto potremo finalmente contare sul sostegno convinto delle altre regioni del Settentrione”. Secondo Narduzzi, “Roma applica da sempre il principio del ‘divide et impera’. Crea e alimenta contrapposizioni tra regioni a Statuto speciale e ordinario. Noi puntiamo a tagliare la testa al toro, costituire un coeso, ampio asse del Nord che strappi a Roma un nuovo patto fiscale. Roma non trema davanti a 1.200.000 friulani e giuliani. Ma come si comporterà al cospetto di 25-27 milioni di settentrionali? Con la Macroregione aumenta l’autonomia. L’auspico è, ora, che anche la maggioranza regionale e i movimenti autonomisti si uniscano a noi per raggiungere questo grande obiettivo”.

Per i Governatori del Piemonte e Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia, e il vicepresidente della Regione Lombardia, Andrea Gibelli, “è senza dubbio una riforma epocale, e per questo è fondamentale sia sostenuta e proposta dagli enti locali. Una svolta che quindi non poteva non partire dalle Regioni del Nord, che fanno da traino all’intero paese”.

Si tratta del primo passo istituzionale nella direzione già annunciata dal Segretario Federale della Lega Nord, Roberto Maroni, di concretizzare il progetto di una “Euroregione, in risposta all’esigenza sempre più avvertita dai cittadini e dai territori” di istituire “nuove ed innovative forme di cooperazione tra regioni ed un ambito istituzionale di coordinamento sovra regionale”.

Secondo Zaia, Cota e Gibelli “la riforma si basa essenziale su un riequilibrio tra le regioni delle risorse fiscale, che nel concreto si attuerà garantendo il mantenimento sul territorio di una quota non inferire al 75% delle imposizioni tributarie. Questo perché il sistema attuale sta soffocando le imprese e i cittadini del Nord che per troppo tempo hanno pagato le inefficienze del resto del Paese. E’ evidente, infatti, che questo progetto si basa su una specifica equazione: più Nord e meno Sud. Per la Lega – proseguono – la collaborazione tra le regioni del Nord è già nei fatti da anni, ma è arrivato ormai il momento di dare a questi fatti concreti anche una veste istituzionale”.

Dopo le battaglie per la Padania, per Cota, Gibelli e Zaia “l’Euroregione è la soluzione per il Nord, laddove lo stesso Nord riesca a prendere completamente coscienza di sé. Ci auguriamo che la mozione presentata dai gruppi consiliari leghisti abbia un’approvazione ampia dai parte delle assemblee legislative”.