Moraglia: “le scuole paritarie sono un servizio pubblico prezioso”. Zaia: “concordo con il Patriarca”
Riunione dei Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto (Cet), oggi a Zelarino sotto la presidenza del Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia. Tra gli argomenti trattati, un’analisi dell’esperienza di “Aquileia 2” (il secondo convegno delle Chiese del NordEst svoltosi a Grado e Aquileia dal 13 al 15 aprile scorso), in vista anche della prossima redazione di una lettera pastorale dei Vescovi che ne raccoglierà e rilancerà i principali contenuti, lo stile di comunione sperimentato e alcune proposte emerse; un dialogo e un confronto sui temi che caratterizzeranno l’Anno della Fede e il Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione, sulla base della vita delle comunità ecclesiali e della società di queste regioni.
Nel corso della riunione i Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto hanno poi nuovamente esaminato, con particolare attenzione, la situazione di Telechiara, l’emittente televisiva attiva nel NordEst: riconfermata a malincuore l’impossibilità di continuare a sostenere tale realtà nell’attuale forma, hanno ribadito la ferma volontà di ricercare al più presto una soluzione – concreta ed effettivamente praticabile – che garantisca, per quanto possibile, la continuità aziendale e soprattutto la difesa dei posti di lavoro degli attuali dipendenti dell’emittente. A questo scopo, i Vescovi hanno stabilito di compiere ulteriori approfondimenti – anche alla luce delle manifestazioni di interesse sin qui pervenute da altri operatori già presenti sul mercato – per poter giungere in tempi brevi ad una decisione appropriata sul futuro di Telechiara. E’ stato dato, inoltre, mandato alla presidenza della Cet di fissare un incontro con i rappresentanti dei dipendenti per tenerli aggiornati direttamente sugli sviluppi della situazione e conoscere in modo più puntuale le loro valutazioni e proposte. E’ stato, infine, fissato il tema di fondo della prossima “due giorni” dei Vescovi triveneti in programma a Cavallino all’inizio di gennaio 2013: si tratterà di nuova evangelizzazione, dottrina sociale della Chiesa e impegno dei cristiani laici in politica e nella società.
A Zelarino non si è parlato solo di problemi interni alla Chiesa. Il Patriarca di Venezia mons. Moraglia ha parlato anche di scuole paritarie: “se implodessero e venissero meno le scuole paritarie nel nostro Paese, bisognerebbe fare una manovra aggiuntiva… Sono servizio pubblico, di interesse pubblico” ha dichiarato incontrando parroci, istituti religiosi e gestori delle scuole materne paritarie della diocesi.
Secondo mons. Moraglia, attraverso le scuole paritarie “la comunità cristiana si rende capace di offrire una proposta buona per l’uomo attuale, per tutta la collettività, per la vita della città. Anche con l’opera di queste scuole contribuiamo a introdurre l’uomo nella sua plenarietà e a rapportarlo con il bene comune”.
Le scuole materne paritarie della diocesi costituiscono una realtà particolarmente significativa che riunisce – nei soli (e pochi) comuni del patriarcato di Venezia – 54 scuole per un totale di 154 sezioni e 3.731 alunni, ma in questi anni, spiega una nota, “è alle prese con le notevoli difficoltà derivanti dalla diminuzione (e crescente incertezza) dei contributi derivanti dai vari livelli istituzionali e dall’aumento costante dei costi di gestione dell’attività”. Nel corso dell’incontro è stata lanciata la proposta di “comitati di rete” per favorire sinergie tra gli istituti e renderne più efficiente l’attività educativa e gestione.
L’appello del Patriarca di Venezia a favore delle scuole paritarie è stato immediatamente raccolto dal presidente della regione del veneto, Luca Zaia: “ricordo a tutti che il Veneto è la prima delle regioni ad avere sostenuto il principio della libertà di educazione ed averne fatto una delle tante eccellenze del nostro territorio. I dati, da questo punto di vista, sono incontrovertibili: stiamo parlando di 93.000 bambini veneti, quasi il 70% del totale, che frequentano queste scuole che sono diventate parte integrante del sistema formativo ed educativo di questa regione”. Secondo Zaia “assistiamo, purtroppo, ad uno scoraggiante depauperamento di risorse da parte del Governo centrale che abbiamo più volte e in molte forme invitato a desistere da una politica che questa Giunta all’unanimità ha ritenuto miope e controproducente. Abbiamo più volte spiegato ai detentori della cassa che contiene parecchi soldi veneti, che trattare nello stesso modo realtà diverse significa penalizzare tutti senza ottenere risultati”.