Utilizzare il gas naturale liquefatto nella propulsione navale per ridurre l’inquinamento e i costi

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WartsilaTrieste motori navali 1Progetto pilota “NGShiP” a Trieste coordinato da Wartsila Italia per tagliare le emissioni di zolfo e di anidride carbonica

Le navi in un futuro prossimo potrebbero inquinare decisamente meno di oggi utilizzando al posto di combustibili pesanti il gas naturale liquefatto. Un progetto di nave a Gas naturale liquefatto (Gnl) ecologica, in grado di eliminare totalmente l’emissione di ossidi di zolfo e particolato e di ridurre del 25% le emissioni di CO2 e dell’85% di ossidi d’azoto, è stato presentato a Trieste da un gruppo di ricerca coordinato da Wartsila Italia, parte integrante di uno dei più grandi gruppi motoristici a livello mondiale, la finlandese Wartsila Corporation attivo nella produzione di propulsori per impieghi marini, industriali e militari.

La soluzione è stata illustrata nel capoluogo giuliano, nell’ambito del congresso dell’Associazione termotecnica italiana. Il team di ricerca è composto dalle Università di Trieste e di Udine, Area Science Park, Rina Services, Cenergy, Navalprogetti ed Energy Automation. L’esigenza di ridurre le emissioni inquinanti è imposta dalle normative internazionali, a partire 2015 nelle cosiddette zone Eca (Emission Controlled Area) – comprendenti il mar Baltico e le coste USA – poi, dal 2020, in tutto il mondo.

Il progetto è stato battezzato “NGShiP” e ha portato alla realizzazione del primo studio di fattibilità e di convenienza economica di un impianto a gas naturale liquefatto per una nave da carico di medie dimensioni a lungo raggio. I costi di gestione della nave possono venire ridotti fino al 40% rispetto all’utilizzo di combustibili a basso contenuto di zolfo. Prevede l’installazione di un serbatoio indipendente in grado di consentire lo stoccaggio di grandi quantitativi di Gnl, senza compressori criogenici, e l’utilizzo del “Boil Off Gas”, il metano gassoso prodotto dallo stoccaggio di Gnl, per la produzione di energia elettrica mediante l’installazione di celle a combustibile, riducendo ulteriormente le emissioni inquinanti.

Per un armatore, una nave cisterna di medie dimensioni ripaga l’investimento in 3-8 anni, a seconda del costo dei componenti di impianto e dall’andamento del costo del Gnl rispetto al carburante tradizionale. Grazie a un software dell’Università di Trieste, il team di progetto è inoltre in grado di calcolare i dati di convenienza economica a seconda delle caratteristiche delle singole parti dell’impianto. “NGShiP” ha dimostrato che usare Gnl anche in zone extra Eca è generalmente conveniente, in particolare per le navi di medie dimensioni destinate al trasporto di prodotti chimici allo stato liquido. Durante il ciclo di vita di una nave a Gnl, calcolato in 20 anni, il risparmio sulla gestione può arrivare a 70 milioni di euro. Una cifra sostanziosa che ha stimolato l’interesse degli armatori.