Il 24 settembre l’appuntamento clou dell’industria locale
I numeri del sistema che lavora o vive di legno forniscono la dimensione degli “Stati generali” convocati per la prima volta il 24 settembre prossimo dal presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti. Sono 16.408 gli addetti totali di cui 2.655 nel legno e 13.753 nel mobile. Il fatturato totale, determinato su un campione rappresentativo di 341 aziende era nel 2010 pari a 1,761 miliardi di euro.
“Parlerò di etica – commenta Fabio Simonella, presidente della sezione Legno-Arredo di Unindustria Pordenone – perché essa, in questi anni, ha perso quasi completamente valore. E’ un periodo drammatico, la fiducia reciproca tra noi mobilieri è ai minimi storici. Ciononostante, tanti colleghi, e sono la maggioranza, pensano che l’etica sia l’ossatura del proprio codice di comportamento. Con o senza crisi”.
Tra gli argomenti degli “Stati generali”, Simonella ha aggiunto “la cronica carenza di liquidità: le banche hanno deciso che il nostro è un settore pericoloso e si stanno comportando di conseguenza. Rating, ranking e libri neri sono i nuovi agenti della selezione: spietata, per molti immeritata, in taluni casi definitiva. Non paghi una ricevuta bancaria e sei fuori dalla specie. Le banche facciano di nuovo e con serietà il proprio mestiere, basato su progetti concreti”.
Uno di questi progetti è proprio il piano di rilancio straordinario voluto da Agrusti, che parte dal risanamento generale del settore e ruota intorno a finanza e credito. Simonella pensa inoltre a una rapida ripresa del dibattito sul disegno di legge che dovrebbe uniformare l’Italia ad altri stati dell’Unione Europea, come Germania o Francia. Che s’impongano tempi di pagamento certi e compatibili col mercato, che s’introduca il patto di riservato dominio. Quanto agli interventi straordinari, vi sono credito, alleggerimento degli oneri contributivi e soluzioni strutturali per la ripresa del mercato interno, come una defiscalizzazione breve che dia la possibilità agli albergatori che lo richiedano di ammodernare a condizioni vantaggiose e, alla filiera del legno-arredo, di riavere nell’Italia un interlocutore di buon livello. Il tutto assieme a un piano di rilancio delle strutture scolastiche e sanitarie.