Siccità, si muovono il Governo e l’Unione Europea

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polesine mais siccità 1Manzato: “problema di carattere nazionale, non di settore”. Bizzotto: “necessaria una regia europea per evitare il ripetersi dell’emergenza e speculazioni sui prezzi”

A seguito della siccità che ha colpito le campagne italiane durante i mesi centrali della stagione estiva, gli assessori regionali all’agricoltura si sono incontrati con il ministro alle politiche agricole, Mario Catania, per mettere a punto un piano d’azione finalizzato a contrastare gli effetti della lunga carenza di precipitazioni, accompagnata da alte temperature. Per l’assessore regionale veneto Franco Manzato, “il problema della siccità non è una questione settoriale agricola ma nazionale e di governo nel suo insieme. I danni ricadono certo principalmente sulle aziende agricole, ma si riflettono sulla collettività, sui consumatori, su tutti i cittadini e coinvolgono anche gli interventi per prevenire carenze idriche. Noi accompagneremo il ministro nella necessaria azione di coinvolgimento dell’intera compagine governativa”.

Su questo argomento gli assessori stanno preparando un ordine del giorno per la Conferenza dei presidenti delle regioni, che indicherà appunto come essenziale il coinvolgimento del governo nella sua interessa nelle risposte che servono.

“Non abbiamo imboccato la strada della dichiarazione di calamità – ha aggiunto Manzato – mantenendo le problematiche amministrative all’interno del capitolo che riguarda le eccezionali avversità atmosferiche. Questo ci consentirà di garantire meglio il rapporto contrattuale tra imprenditori e fornitori e, all’interno dei meccanismi previsti, di attivare finanziamenti con i fondi disponibili per garantire liquidità alle imprese intervenendo sotto il profilo fiscale e previdenziale, nella dotazione di finanziamenti e sui mutui”. Per Manzato “al di là della situazione, grave e ripetibile, ma in un certo senso contingente, abbiamo chiesto di verificare la possibilità di un forte investimento su un piano irriguo nazionale, determinante per prevenire carenze e gestire al meglio la risorsa idrica. Questo secondo noi è fattibile anche utilizzando risorse che risultano al momento bloccate e non spese”.

Il tema della siccità interessa anche l’Unione Europea: l’europarlamentare veneta Mara Bizzotto ha rivolto un’interrogazione alla Commissione per sapere come essa ritenga muoversi, sollecitando “l’autorizzazione all’erogazione l’erogazione degli anticipi PAC 2012 già per metà ottobre, in modo da fornire un aiuto economico immediato agli agricoltori in difficoltà”.

Per Bizzotto “la grave siccità che ha investito l’Europa negli ultimi mesi sta mettendo in ginocchio l’intero settore agricolo, soprattutto quello italiano e veneto, dove sono a rischio tutte le principali colture estive. Le misure straordinarie elaborate di anno in anno a livello locale non sono più efficaci: l’UE deve pensare a una strategia di lungo termine per far fronte all’emergenza siccità e scongiurare così un possibile aumento dei prezzi”, chiedendo contemporaneamente “una politica europea comune in grado di affrontare l’emergenza siccità nel lungo periodo”.

Secondo le associazioni di categoria, soltanto in Veneto sono oltre 360.000 gli ettari a rischio a causa della siccità, con perdite che vanno dal 20 all’80% della produzione, a seconda delle zone e delle colture impiegate. “L’agricoltura veneta potrebbe perdere quasi un miliardo di euro di produzione agricola – aggiunge l’on. Bizzotto – Occorrono interventi immediati per dare ossigeno alle decine di migliaia di aziende coinvolte e sappiamo bene che i 18 milioni di euro messi a disposizione dal Fondo nazionale di solidarietà non sono certo sufficienti per far fronte a quest’emergenza senza precedenti”.

Secondo Bizzotto “spetta all’Unione Europea preparare inoltre una strategia sul lungo periodo in grado di tutelare adeguatamente tutto il comparto agricolo e mettere al riparo le nostre imprese da eventuali emergenze di questo tipo nel prossimo futuro. Se vogliamo evitare quanto già accaduto negli Stati Uniti, dove il prezzo del mais e di altre materie prime è schizzato ai massimi storici a causa della siccità, occorre agire subito, tanto nell’interesse degli agricoltori quanto in quello dei consumatori”.