Collegherà Cortina e Calalzo (collegate con Lienz in Austria) a Soverzene
Sarà pronta per l’aprile 2014 la pista ciclabile lungo la valle del Piave, sulla ex strada statale n. 51 di Alemagna, che collegherà la “Lunga via delle Dolomiti” Cortina – Calalzo, a sua volta collegata a Lienz, in Austria, con la pista Soverzene – Poiatte di Farra d’Alpago sul lago di Santa Croce. E’ quanto prevede la convenzione sottoscritta a Mestre tra la regione del Veneto e la provincia di Belluno, in attuazione del programma operativo regionale che mette a disposizione fondi comunitari FESR 2007-2013 per la realizzazione di piste ciclabili in aree di pregio ambientale e in ambito urbano. Per la Regione il documento è stato sottoscritto dallo stesso assessore alle politiche della mobilità del Veneto, Renato Chisso, per l’amministrazione bellunese dalla dottoressa Emanuela Milan, sub commissario per la provvisoria gestione della Provincia.
“Il tracciato lungo la Valle del Piave – ha spiegato Chisso – è uno dei progetti a regia regionale previsti nel POR piste ciclabili. Si tratta di un itinerario di 16,6 km complessivi, la cui realizzazione ha un costo previsto di 2,4 milioni di euro: 1,8 milioni come quota di finanziamento regionale, 600.000 euro a carico della Provincia”. L’inizio dei lavori è previsto per l’aprile del 2013.
Il percorso ciclabile correrà in destra Piave, utilizzando prevalentemente tratti della ottocentesca statale di Alemagna ora sostituita dalla nuova viabilità, che lungo la cosiddetta “Cavallera” ha anche un forte valore storico ambientale. Il progetto prevede tra l’altro la realizzazione di due importanti interventi in nuova sede, oltre alla pista sul sedime della vecchia strada. Il primo riguarda il tratto che passa sotto il Ponte Cadore per attaccarsi alla Cavallera (circa 750 metri); il secondo si riferisce al tratto dall’incrocio con l’ex statale di Alemagna per Termine di Cadore fino al ponte sul Piave in Comune di Castellavazzo (circa 1.850 metri). Questi due tratti avranno una corsia di larghezza minima di 2 metri e mezzo e richiederanno la realizzazione di tre ponti con struttura portante in acciaio.
“Con questo intervento – ha concluso Chisso – viene completata l’ossatura dolomitica di un itinerario ciclabile di livello internazionale, che potrà contribuire a rivitalizzare e a promuovere il territorio ed i centri urbani interessati”.