Violino: “indispensabile cambiare rapidamente metodo d’irrigazione per limitare gli sprechi”
L’agricoltura del Friuli Venezia Giulia non è a rischio immediato di siccità, anche grazie alle piogge delle ultime ore, ma lo stato di crisi non è più un fatto straordinario in quanto i cambiamenti climatici impongono lunghi periodi senza precipitazioni seguiti da forti e concentrati scrosci d’acqua che non sono in grado di garantire le necessarie riserve idriche.
A riferirlo è stato l’assessore regionale alle risorse agricole, ClaudioViolino, a conclusione della riunione del comitato di crisi agricolo svoltosi a Udine, dove si è decisa la scelta di una nuova linea di condotta caratterizzata dalla progressiva trasformazione degli impianti di irrigazione dal sistema a ‘scorrimento’ a quello ‘a pioggia’, un progetto pluriennale che comporterà costi quantificati in 10-12.000 euro a ettaro d’investimenti.
Risparmio di acqua e maggiore efficienza strutturale sono gli obiettivi tracciati da Violino: “con la stessa quantità d’acqua possiamo irrigare un solo ettaro a scorrimento contro i tre a pioggia. Ecco perché puntiamo a un sostanziale risparmio abbinato a una maggiore elasticità gestionale per le varie colture, guardando con estremo interesse al modello virtuoso israeliano”. Al fine di predisporre un piano irriguo regionale entro fine anno, utilizzando a questo proposito quanto già definito dall’amministrazione precedente oltre alle indicazioni del piano nazionale, verrà istituito un tavolo tecnico ad ampio respiro presso l’associazione che riunisce i quattro consorzi di bonifica del territorio.