Consiglio regionale del Veneto, bilancio di metà legislatura

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clodovaldo ruffato PDL 1Ruffato: “più leggi e mozioni approvate con consiglieri presenti e responsabili del loro ruolo. Necessario battersi per avere il federalismo”

Più leggi e mozioni approvate, ordini del giorno triplicati, consiglieri regionali sempre più “responsabili” e presenti alle sedute, in alcuni casi anche con punte del 100%, e con un maggior tasso di partecipazione alle votazioni. Questo il bilancio di metà anno tracciato dal presidente del Consiglio regionale del Veneto, Clodovaldo Ruffato, sul lavoro svolto dall’Assemblea in questi primi sei mesi. Un bilancio molto positivo che, tabelle alla mano, Ruffato ritiene un vero e proprio “salto di qualità” nell’attività del Consiglio Regionale, a cui rivendica con forza “il diritto-dovere” di indirizzo, ma che secondo il suo presidente è costretto a fare i conti con la sottrazione da parte del governo centrale degli ultimi “scampoli” di autonomia che sono rimasti alle Regioni a statuto ordinario: per Ruffato “il federalismo è quasi morto e stiamo lavorando per farlo risorgere e giudico un pateracchio la riforma delle Province varata dal governo Monti. Serve un po’ ribellione da parte nostra se non vogliamo che ci tolgano anche la poca autonomia che abbiamo”.

Il salto di qualità compiuto dal Consiglio regionale si traduce in maggiore rendimento e produttività grazie sia al nuovo statuto (che prevede tempi ‘contingentati’) sia alla maggiore responsabilità da parte dei consiglieri: “ci si perde sempre meno in chiacchiere fumose e il risultati si vedono. Sono stati fatti passi da gigante, ma c’è ancora da migliorare”, ha sottolineato Ruffato snocciolando i dati. Nei primi sette mesi di quest’anno sono già 36 infatti le leggi approvate (in sole 33 sedute), tra cui provvedimenti importanti come lo Statuto, il Bilancio, la Finanziaria e il Piano socio-sanitario su cui però pende la scure del governo, contro le 33 approvate (in 65 sedute) nel corso dell’intero anno scorso e le 13 (in 29 sedute) di tutto il 2010. Le cifre parlano anche di commissioni più efficienti e produttive (da inizio legislatura hanno “licenziato” 127 progetti di legge sui 300 presentati), mentre Palazzo Ferro Fini apre sempre più spesso le sue porte a scuole, delegazioni, incontri istituzionali e convegni con l’obiettivo di trasformare la sede del Consiglio Regionale nella “Casa dei Veneti”.

In testa alla classifica delle presenze, figurano sette consiglieri-recordman che hanno partecipato a tutte le 127 sedute tenute dall’inizio della legislatura: Paolo Tosato, Costantino Toniolo, Claudio Sinigaglia, Mariangelo Foggiato, Roberto Fasoli, Franco Bonfante e Dario Bond. In fondo alla classifica invece assessori e il governatore Luca Zaia, ultimo della coda, giustificati però dai loro molti impegni istituzionali. Fin qui le note positive alla vigilia della ripresa dell’attività, che nei prossimi sei mesi vedrà impegnato il Consiglio Regionale a varare alcune importanti leggi in cantiere previste dallo Statuto, tra cui l’istituzione del Consiglio delle Autonomie locali e il riordino delle Province. E qui arrivano le note dolenti, insieme all’imminente decisione del governo sul piano socio-sanitario regionale che pende come una spada di Damocle.