Veneto Festival 2012: i Solisti Veneti a Dobbiaco con Uto Ughi

0
469
Uto Ughi 1
 
Uto Ughi 1
Alla Sala “Mahler” il concerto organizzato in collaborazione con il Comune

Si annuncia come una delle manifestazioni più spettacolari dell´estate 2012, oltre ad essere uno degli appuntamenti di maggior spicco dell´intero “Veneto Festival 2012” (42° Festival Internazionale G. Tartini), il concerto organizzato in collaborazione con il comune di Dobbiaco e con il Centro Culturale Grand Hotel Dobbiaco in programma giovedì 23 agosto ad ore 20.30 presso l’Auditorium “Mahler” di Dobbiaco, dove i Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone accompagnati dal vilinista Uto Ughi eseguiranno un programma che culminerà in una delle più grandi pagine violinistiche della storia: il Concerto in la maggiore K 219 per violino e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart.

Il capolavoro mozartiano è solo in gran finale di un programma che comprende una delle pagine strumentali più geniali di Antonio Vivaldi: il Concerto in sol minore RV 577 per violino, due flauti, due oboi, fagotto e orchestra. Sei solisti in questo brillante capolavoro scritto per e dedicato ad una delle orchestre europee più celebri dell´epoca: l´orchestra di Dresda. Il programma prosegue con la rarefatta magia dell´Adagio in re bemolle maggiore per clarinetto e orchestra di Richard Wagner per poi esaltarsi nelle acrobatiche agilità oboistiche del “Capriccio” per oboe e orchestra di Amilcare

Ponchielli, popolarmente noto come operista ma invece sorprendente autore anche di geniali pagine esclusivamente strumentali. Al centro della serata Uto Ughi, con la sua sempre ispirata arcata, pronto a infondere vita e poesia ad una delle più alte pagine violinistiche del barocco europeo – il Concerto in la minore BWV 1041 per violino e orchestra di Johann Sebastian Bach – e quindi al già citato Concerto in la maggiore K 219 per violino e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart, che la sera del 23 agosto sarà presentato in una versione davvero speciale. I popolari “Solisti” di Claudio Scimone e Uto Ughi hanno infatti deciso di arricchire questo concerto superbo introducendovi una delle più suggestive composizioni per violino di Mozart: l´Adagio K 261. Non si tratta di scelta arbitraria, ma al contrario di una tradizione storicamente fondatissima, questo Adagio K 261 infatti, infinitamente più bello dell’adagio originale (peraltro anch’esso assai suggestivo), fu scritto dal Compositore salisburghese nel 1776 proprio per sostituire l’originario tempo centrale del Concerto K 219 per un’esecuzione speciale che vide solista il violinista Brunetti, allora primo violino dell’Orchestra della Cappella Musicale di Salisburgo.