Analisi del presidente delle province del Veneto, Muraro sulla situazione politica mazionale
Per Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso e dell’unione delle province del Veneto, “l’esperienza del governo del nostro Paese dell’ultimo anno ci richiama ad un ritorno all’ABC della politica, intesa come riscoperta dei valori fondanti della stessa, non come il trio (Alfano, Bersani e Casini) che oggi sostiene il Governo dei tecnici, che dibatte al suo interno sulla migliore legge elettorale, senza alcuna soluzione, su teorie economiche per la crescita e lo sviluppo per poi avallare, a colpi di voti di fiducia, i decreti legge che stanno mettendo in ginocchio definitivamente il nostro territorio’.
Secondo Muraro, “dobbiamo tornare a quei valori della politica che ci riportino ad interpretare e tradurre in atti concreti i bisogni e le aspettative della nostra gente. Non può essere credibile chi, dopo decenni di permanenza in Parlamento, discute sulle soluzioni per ridurre il deficit o per rilanciare la ripresa, senza alcuna riflessione sulle responsabilità che ci hanno condotto all’attuale crisi. Quelli che come Fini o Casini, siedono in Parlamento da 27 anni o come Bersani da 14 o Berlusconi e Alfano, con quale credibilità possono offrire ora nuovi modelli di governo? E sono gli stessi, gli ABC, che hanno sostenuto il Governo dei tecnici, che ha imposto tasse e tagli che nulla hanno prodotto se ancora oggi la Banca d’Italia ci attesta valori record del debito pubblico; sono coloro che a parole difendono le autonomie e i territori, ma che hanno votato provvedimenti che ci riportano indietro di decenni, al peggiore centralismo, principale responsabile del debito pubblico. Per il presidente leghista della Marca “per decenni, abbiamo assistito a tentativi di ridurre la spesa pubblica, tutti andati a vuoto. Non è allora forse il caso che la classe politica attuale faccia una ‘spending review’ tra le proprie fila, iniziando a tagliare quello che ormai non serve più per proporre invece una visione nuova del futuro del paese? Ma soprattutto, la rinascita della Nazione deve partire non più da un Parlamento distante dalla gente, ormai svuotato di autorevolezza dopo questi anni di insuccesso, bensì dai territori, dalle identità territoriali che devono avere sempre maggior voce in capitolo nelle scelte dell’Italia”.