Conferenza stampa di Ferragosto di Durnwalder, polemiche sui comuni di confine con il Veneto

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Alta marca Zaia 1Durnwalder: “il Veneto lasci andarsene i comuni di confine”. Zaia: “indebita invasione di campo. Decidono i cittadini”. Dal Lago: “basta con le disparità tra regioni ordinarie e speciali”. Vaccari: “meglio investire su una nuova regione dolomitica”

Durante la sua tradizionale conferenza stampa di Ferragosto nella sua abitazione di Falzes in Val Pusteria, il governatore della provincia di Bolzano Luis Durnwalder è interventuo anche sull’annosa questione dei comuni confinanti con l’Alto Adige, iniziando dal rinato fondo Odi, destinato a supportare con 40 milioni di euro all’anno da parte delle province di Trento e di Bolzano: “impugneremo la norma che ha riattivato il fondo dopo l’intervento di Calderoli, anche se non sarebbe male, in un periodo di riduzione delle risorse, risparmiare i 40 milioni che dobbiamo erogare a sostegno dei comuni di confine con l’Alto Adige”.

Di più: relativamente alla richiesta di passaggio dalla regione del Veneto alla provincia di Bolzano dei comuni di Cortina d’Ampezzo, Colle Santa Lucia e Pieve di Livinallongo, Durnwalder ha lamentato il fatto che il Veneto ostacola tale richiesta che vede la provincia di Bozlano favorevole. Tanto è bastato per sollevare gli strali degli amministratori veneti, ad iniziare dal governatore Luca Zaia: “non modificherò le mie convinzioni sulle istanze di appartenenza amministrativa dei cittadini nemmeno di fronte alle provocazioni di Durwalder. Lo ribadisco: democrazia significa rispettare la volontà del popolo e quando una comunità sceglie di cambiare io sarò il primo a rispettare tale scelta”. Non si scompone il Governatore del Veneto, Luca Zaia: “non debbo essere io a decidere le sorti di questi Comuni, ma nemmeno il presidente altoatesino. Sono gli abitanti di Cortina, Colle Santa Lucia e Pieve di Livinallongo a determinare il proprio destino. Di una cosa sono certo: l’attrazione che queste realtà subiscono dalle regioni confinanti, così come è avvenuto per Cinto Caomaggiore e Lamon, non è dettata dal fatto di non sentirsi veneti, bensì dalle condizioni di privilegio di cui quelle aree godono. E la causa di tutto ciò è Roma, è lo Stato italiano che ha permesso nel corso degli anni il consolidarsi di situazioni sperequative tra le regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario. E tra queste ultime a patirne di più sono proprio le Regioni del Nord come il Veneto, chiamate ingiustamente a farsi carico degli sprechi e del malgoverno di quelle del Sud”.

Zaia riserva a Durnwalder una stoccata dove più fa male: “Durnwalder mi chiama amico e io in effetti così mi reputo. Da amico gli ricordo che la parola secessione lui la pronuncia da tanto più tempo di me, ma invano, perché i primi a non spendersi per portare Bolzano a Vienna sono proprio gli austriaci”.

Dal Lago 3 1 Già. A dar manfore a Zaia scende in campo anche Manuela Dal Lago: “bene la risposta di Zaia a Durwalder. Non si possono chiedere certe cose, il popolo è sovrano e comunque pesa ancora sulle nostre spalle l’accordo De Gasperi-Gruber che se da una parte ha dato il giusto alle popolazioni altoatesine e tirolesi, dall’altra ha privato i veneti, in particolare, di autonomia e di rilancio socio-economico, considerando che all’epoca il Veneto era ancora terra di emigrazione. Roma non mise una lira e continua ancora a prendere e non dare nulla”. La presidente leghista della Commissone Industria, Commercio e Turismo della Camera rilancia: “basta con le disparità tra regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario – sottolinea Dal Lago – da queste parti o ci mettiamo in testa che si marcia insieme o certe uscite estemporanee creano ancora più disparità e fanno godere il centralismo romano. Ritengo incomprensibile questa arroganza degli altoatesini, visti tutti i privilegi che hanno di fronte agli altri, l’arroganza legata ai privilegi dà fastidio. Noi – conclude la parlamentare vicentina – in Veneto facciamo economia vera, loro hanno solo privilegi”.

Anche il parlamentare bellunese leghista Gianvittore Vaccari critica l’uscita di Durnwalder: “sbaglia a chiudersi, alla lunga è un perdente. Perché invece non facciamo invece una grande regione dolomitica, Veneto-Bolzano-Trento? Il Veneto è la prima regione turistica, insieme saremo un unicum dal mare alle vette più alte”.