Riciclaggio di carta e cartone, bene il NordEst

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riciclaggio carta 2 1Primato della raccolta al Trentino, seguita dall’Alto Adige. Comieco “gira” ai comuni delle regioni 13 milioni di euro per i servizi prestati

Un NordEst sempre più riciclone: nel 2011 sono state raccolte quasi 453.000 tonnellate (300.000 dal Veneto, 69.000 dal Friuli Venezia Giulia e 84.000 dal Trentino Alto Adige) di carta e cartone, con un leve calo rispetto all’anno precedente in Veneto (-1,8%) e in Trentino Alto Adige (-0.9%), mentre in Friuli Venezia Giulia c’è stato un leggero aumento (+0,7%). E’ quanto emerge dal XVII Rapporto sulla raccolta differenziata di carta e cartone pubblicato da Comieco, il Consorzio nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica.

“Sebbene ci sia una piccola diminuzione delle quantità raccolte, in linea con la contrazione dei rifiuti urbani riscontrata a livello nazionale (- 2,5%), la media procapite pari a 60,8 kg/ab si conferma al di sopra di quella nazionale (50,6 kg/ab)” sottolinea Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco.

Tra le provincie, In Veneto il primato spetta a Belluno che, con oltre 72 kg di carta e cartone differenziati da ciascun abitante, è davanti a Verona (65 kg/ab) e Venezia (64 kg/ab), rispettivamente seconda e terza. Seguono le altre province: Rovigo (63 kg/ab); Padova (62 kg/ab); Treviso (54 kg/ab) e Vicenza (53 kg/ab). Grazie alla raccolta differenziata di carta e cartone, il Veneto ha potuto beneficiare di notevoli vantaggi economici: “solo nel 2011 – ha osservato Montalbetti – il sistema Comieco ha trasferito ai comuni della Regione oltre 8 milioni di euro come corrispettivo per i servizi di raccolta organizzati”. Quanto Al Friuli venezia Giulia, Udine è la provincia dove si raccoglie di più, con una media di 66 kg/ab., seguita da Gorizia (62 kg/ab.), Pordenone (48 kg/ab.) e Trieste (40 kg/ab.), con un controvalore di 2 milioni di euro. Per il Trentino Alto Adige, la realtà più virtuosa (e da imitare) è la provincia di Trento con 86 kg/ab., mentre Bolzano si ferma a “solo” 80 kg/ab. con un controvalore di 3 milioni di euro.