Regione, parti sociali e ufficio scolastico regionale sottoscrivono l’intesa. Zaia: “un passaggio utile per tutti i giovani”. Donazzan: “un nuovo percorso per l’ingresso nel mondo del lavoro”
Il Veneto ha dato ufficialmente il via a percorsi di alta formazione in apprendistato per il conseguimento di Master universitari o accreditati ASFOR, dottorati di ricerca e ITS Istruzione Tecnica Superiore. Li prevede un accordo sottoscritto tra Regione, parti sociali, Università e Ufficio scolastico regionale. Per la Regione ha firmato il documento lo stesso presidente Luca Zaia, affiancato dall’assessore al lavoro Elena Donazzan; gli altri firmatari sono i rappresentanti di Ufficio scolastico regionale per il Veneto, CIGL Veneto, CISL Veneto, UIL Veneto, Cisal Veneto, UGL delegazione Veneto, CONFSAL, Confindustria Veneto, Confapi Veneto, Confartigianato Veneto, CNA Veneto, Federartigiani CASA, Confederazione Italiana Agricoltori CIA, Confagricoltura del Veneto, Federazione Regionale Coltivatori Diretti del Veneto, Confcommercio Veneto, Confesercenti, Confcooperative, Lega Cooperative, FederCLAAI Veneto, Consilp – Confprofessioni, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Verona, Università IUAV di Venezia, Università Ca’ Foscari di Venezia.
“L’accesso al mondo del lavoro attraverso il contratto di apprendistato è tra le priorità della Regione nel documento Veneto 2020 – ha ricordato Elena Donazzan – e lo realizziamo al più alto livello mettendo assieme le esigenze reciproche, coinvolgendo la formazione accademica a fianco del sistema produttivo, con una semplificazione molto forte. E’ nostro dovere pensare prima di tutto ai giovani ed è a questi che dobbiamo cercare di dare le opportunità maggiori perché sono il futuro del lavoro veneto”.
“A firmare oggi è la ‘Squadra Veneta’– ha sottolineato dal canto suo Zaia – quella del patto e delle sfide che accogliamo assieme. Nel sistema c’è attualmente qualcosa che non funziona se un giovane su quattro è disoccupato e due sono precari. L’effetto è una nuova ondata emigratoria, più tecnologica e globale, di giovani che cercano fortuna fuori confine, strana rispetto a quelle dei bastimenti che partivano per le Americhe o dei treni verso le miniere del Belgio. Questo apprendistato dice che la Regione c’è – ha affermato ancora Zaia – e sostiene le imprese che accetteranno di formare al massimo della qualità i giovani che altrimenti andrebbero in giro per il mondo. Oggi diciamo che non serve andare all’estero perché siamo in grado anche qui di dare questo ‘pacchetto’ e nelle prossime settimane ne presenteremo altri per i giovani, per rispondere ad una grande sfida. Se noi perdiamo questo materiale umano unico, i nostri ragazzi, fra 10, 15, 20 anni pagheremo il conto come comunità”.
Zaia ha rimarcato battendo sulla questione fiscale: “la secessione c’è già quando una partita IVA se ne va, portando con sé un valore del territorio; se ne vanno le teste e alla fine rischiamo un territorio svuotato. Noi vogliamo che il Veneto resti una fucina di creatività, di innovazione e ricerca, perché tale è”.
L’accordo firmato attua, in sostanza, i contenuti specifici del Testo Unico dell’apprendistato del 2011 ed è finalizzato a favorire appunto l’utilizzo del contratto di apprendistato di alta formazione e di ricerca, ritenuto strumento privilegiato di intervento per l’occupazione giovanile perché in grado di fornire alle imprese una risposta alla loro esigenza di competenze ad elevato livello di specializzazione e di rafforzare lo spessore conoscitivo e professionale dei giovani e la loro spendibilità nel mondo del lavoro.
In base all’intesa, la Regione s’impegna, compatibilmente con le risorse disponibili, a finanziare, tramite un sistema a voucher o attraverso il riconoscimento a costi standard, la partecipazione ai percorsi formativi degli apprendisti assunti da imprese venete con contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca. Le Università e le altre istituzioni formative promuovono, in collaborazione con la Regione le associazioni territoriali dei datori e dei prestatori di lavoro, i Master (sia universitari ed equivalenti di I e/o II livello, sia accreditati ASFOR) per i giovani laureati, che possono essere assunti dalle imprese con contratto di apprendistato. I percorsi formativi finalizzati al conseguimento di Master devono essere caratterizzati da una forte integrazione fra percorso realizzato in azienda e percorso realizzato all’interno dell’Università e/o di altre istituzioni formative. Le aziende rendono disponibili adeguati strumenti e professionalità. Le Università, in collaborazione con le imprese e sentita la regione Veneto, individuano i dottorati di ricerca e il numero di posti riservati per l’apprendistato. I laureati che superano le selezioni richieste per l’ammissione possono essere assunti dalle imprese con contratto di apprendistato. Le imprese devono garantire la necessaria formazione interna che integra quella delle università.
Sono infine previste azioni di monitoraggio finalizzate a migliorare l’efficacia dell’organizzazione complessiva, nonché azioni di diffusione per supportare il lancio del contratto di apprendistato di alta formazione e di ricerca.