Tre giorni di risse e di aggressioni tra extracomunitari a Trento: 27 arrestati

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LNT protesta piazza dante violenze extracomunitari 1Il questore Iacobone fa il bilancio del regolamento di conti tra bande. Lega Nord: “indispensabile allontanare dalla città tutti i facinorosi”. Dellai: “no alla demagogia, ma necessario allontanare chi delinque, anche utilizzando i Forestali”

Tre giorni trascorsi pericolosamente quelli appena passati per il centro storico della città di Trento. Una situazione sempre più preoccupante quella per l’ordine pubblico in città, tanto da fare dire al sindaco di Trento Alessandro Andreatta che sarebbe necessario l’impiego dell’esercito per riportare l’ordine pubblico sotto controllo, mentre il governatore del Trentino annuncia la disponibilità ad impiegare i Forestali nella gestione della sicurezza in città. Tre giorni in cui gruppi di extracomunitari suddivisi per bande hanno regolato a loro modo per vie brevi le pendenze, probabilmente, come paventa il questore Giorgio Iacobone, per assicurarsi la predominanza nello spaccio di sostanze stupefacenti.

Spaventati i cittadini che si sono visti loro malgrado protagonisti di fatti di sangue avvenuti in pieno giorno lungo le vie del centro storico, così come gli esercenti che si sono visti devastati gli esercizi da parte di coloro che cercavano inutilmente di sfuggire alle aggressioni, oppure vedersi minacciati con una pistola alla tempia.

giorgio Iacobone questore trento 1 Il bilancio di tre giorni di violenze lo ha fatto il questore Giorgio Iacobone con 27 arrestati tra la cinquantina di nordafricani e centroafricani protagonisti degli scontri. Ventiquattro di loro sono centrafricani, in gran parte rifugiati politici, arrivati in Trentino un anno fa nel corso della rivoluzione in Libia. Fra gli arrestati anche due minorenni tunisini. Un altro nordafricano, già arrestato in passato, è stato trasferito al Centro di identificazione e espulsione da dove era scappato. Per tutti l’accusa è di violenza aggravata, porto abusivo d’arma, rissa aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Per Iacobone “nessun delinquente può pensare di spadroneggiare a Trento, è giusta la solidarietà ma nella legalità. Dobbiamo evitare che questa sparuta minoranza possa portare a forme di razzismo, anche se la tensione potrà essere ancora alta”.

Proprio sul tema della solidarietà e dell’accoglienza la politica è scesa in campo con tutte le sue forse: la Lega Nord ha avuto buon gioco a richiamare la sua tradizionale posizione di fermezza e di applicazione senza sconti delle leggi vigenti, chiedendo “al sindaco di Trento di imitare finalmente quanto fatto con successo dal suo collega di Verona Flavio Tosi che è riuscito a ripulire al città dal crimine in poco tempo grazie alla ferma applicazione di leggi e regolamenti”. Una Lega Nord che chiede a gran voce anche l’abrogazione dell’assessorato provinciale alla solidarietà internazionale e all’integrazione colpevole “di non avere fatto nulla, salvo spendere una montagna di denaro dei contribuenti per ottenere risultati come questi, dove gli immigrati fanno quello che vogliono in barba a tutto e tutti, mettendo a repentaglio non solo la vivibilità, ma pure la sicurezza dei cittadini inermi che rischiano loro malgrado di venire coinvolti in episodi criminosi che accadono lungo strade e piazze cittadine”.

Il sindaco Andreatta è scosso: la sua proverbiale tolleranza e apertura verso gli immigrati ha preso un brutto colpo. Anche se non ci sarà l’Esercito come chiesto dal sindaco Alessandro Andreatta per mettere fine a queste situazioni criminali, rimane il fatto che tutte le ricette finora proposte dalla maggioranza di centro sinistra autonomista che amministra la città sono andate in frantumi sotto la spinta degli eventi e della realtà che vivono tutti i giorni cittadini ed esercenti. C’è voluta la rissa sotto le finestre del sindaco per fargli aprire gli occhi, dopo mesi di colpevole sottovalutazione del problema dell’ordine pubblico in città.

Pat presentazione nuovo ospedale trento lorenzo dellai 2 1Il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico convocato in tutta fretta dal Commissario di Governo ha stabilito, su proposta del governatore trentino Lorenzo Dellai di utilizzare i Forestali per garantire l’ordine pubblico in città. Ma anche lo stesso Dellai è rimasto visibilmente scosso da quanto accaduto: “bisogna capire la preoccupazione di Andreatta: i sindaci avvertono più di altri i timori che sollevano problemi di ordine pubblico in città. Il sindaco è preoccupato perché è successo a Trento – ha proseguito Dellai – perchè qui fa ancora notizia un fatto del genere, mentre nelle altre città non fa più scalpore. E noi non vogliamo a rassegnarci a farci togliere il controllo di zone di città da parte di gente criminale”.

Espulsione dal progetto di accoglienza messo a punto dal governo dopo l’inizio degli sbarchi di profughi in Italia, provenienti dalle coste libiche, per i richiedenti asilo politico coinvolti negli scontri di ieri a Trento. E’ quanto richiesto da Dellai, e dall’assessore alla solidarietà internazionale e convivenza, Lia Giovanazzi Beltrami, nel corso dell’incontro del Comitato provinciale per l’ordine pubblico. “Non possiamo accettare il mancato rispetto delle regole che la nostra comunità si è data da parte di gruppi di persone che sono ospiti del Trentino”, ha detto Dellai, secondo cui “il diritto all’accoglienza e alla protezione non può e non deve tradursi nello stravolgimento della nostra convivenza e nella minaccia alla sicurezza dei cittadini di questo territorio. Quello alla sicurezza è un diritto fondamentale: chi lo viola deve essere espulso dal Trentino. Quello che abbiamo chiesto oggi al Prefetto e al Questore è che si attivino in questo senso, in coerenza con quando da noi concordato nel momento dell’inizio del progetto di accoglienza delle quote di profughi assegnato dal Governo al nostro territorio”. Quanto alla richiesta leghista di abolire l’assessorato provinciale alla solidarietà ed integrazione, questa per Dellai è come “chiedere l’abolizione dell’assessorato alla sanità perché si è verificata un’epidemia di influenza”. Dellai difende l’assessore finito nel mirino della Lega Nord: “i gravissimi episodi di questi giorni costituiscono eccezioni inaccettabili ad una regola che invece, nella stragrande maggioranza dei casi, è rappresentata da una situazione di positiva integrazione delle diverse migliaia di cittadini stranieri nel contesto locale. Questa integrazione è frutto della buona volontà delle persone ma anche delle politiche pubbliche e, tra queste, di quelle messe in campo dall’assessorato provinciale guidato da Lia Giovanazzi Beltrami”.

La situazione degenerata dell’ordine pubblico fa riflettere l’associazione dei pubblici esercenti: per il presidente Giorgio Buratti “speriamo che ora, dopo innumerevoli nostri appelli, si passi finalmente dalle parole ai fatti. Ora la situazione è estremamente grave e per porvi rimedio ci vorrà molto tempo e molto lavoro. Se si fosse agito mentre ancora del problema si vedevano solo le braci, sarebbe stato più semplice e meno difficoltoso. Ora, invece, che l’incendio è divampato con estrema gravità, tutto è più difficile: occorre il tempo adeguato per una bonifica totale di queste situazioni di degrado”. Già: se si fosse intervenuto per tempo senza sottovalutare le denunce fatte dalle opposizioni, da cittadini ed esercenti la situazione ora non sarebbe così grave, ma chi ha governato la cosa pubblica ha preferito la politica dell’attendismo a quella dell’interventismo.

Intanto, la Lega Nord del Trentino venerdì sera darà vita ad una “Fiaccolata della Legalità” in centro a Trento. Sono le iniziative annunciate dal segretario on. Maurizio Fugatti in piazza Dante a Trento che ha chiesto il rimpatrio immediato dei profughi e anche il censimento delle associazioni del Trentino che operano per mantenere queste persone. “Questi costi devono essere cancellati – ha detto Fugatti – e i soldi risparmiati destinati ai Trentini”.