A San Giovanni di Natisone il polo europeo per test e certificazioni nel settore legno-arredo, agroalimentare e ambientale
Eccellenza friulana a servizio delle aziende d’eccellenza del Friuli: questo è il Catas di San Giovanni al Natisone, polo europeo per test e certificazioni nel settore legno-arredo, agroalimentare e ambientale. Da qui la visita di una delegazione di Confindustria Udine – guidata dal presidente Adriano Luci, dal capogruppo delle Imprese del legno, mobile e sedia Giovanni Gervasoni e dal direttore Ezio Lugnani – per approfondire la conoscenza di una struttura all’avanguardia tecnologica. Ad accogliere il presidente Luci sono stati il presidente del Catas Michele Bressan, l’amministratore delegato Angelo Speranza e il direttore generale Andrea Giavon. Presente all’incontro anche Matteo Tonon, nella sua duplice veste di vice-presidente sia del Catas che di Confindustria Udine.
Il presidente Bressan si è detto particolarmente compiaciuto della visita: “Confindustria rappresenta per noi un socio importante che esprime un vice-presidente. Il Catas è oggi un laboratorio riconosciuto a livello internazionale per il suo rigore scientifico, ma quello che forse va maggiormente sottolineato è che può offrire alle aziende del territorio quel valore aggiunto che fa la differenza tra vendere e non vendere”. Dal canto suo, Adriano Luci si è riferito al Catas come di un fiore all’occhiello per tutta la Regione: “come Confindustria vogliamo intensificare collaborazioni e sinergie. Avere al fianco delle imprese e dei prodotti un alleato come il Catas è garanzia per tutti di un marchio di qualità da spendere a livello internazionale”.
E’ toccato poi all’amministratore delegato Angelo Speranza, assieme ad Andrea Giavon, illustrare le attività del Catas, il cui biglietto da visita recita due sedi ufficiali, una a San Giovanni al Natisone, (8.000 mq) e l’altra a Lissone (2.000 mq), 40 dipendenti, 1.200 clienti affezionati di cui il 30% stranieri, un fatturato di 5 milioni di euro. “In un momento congiunturale di particolare difficoltà, i risultati del Catas si confermano estremamente positivi: nonostante la crisi –ha sottolineato Speranza – continuiamo ad assumere e a fare innovazione, allo scopo di promuovere lo sviluppo tecnologico delle imprese nel settore. L’elevato numero di clienti dall’estero ci ha consentito di non risentire della forte crisi regionale, mentre le prove rimangono il nostro core business, in cui il laboratorio si colloca al primo posto in Italia e tra i primi in Europa”.
Ad aggiungersi alla già ampia offerta dei servizi Catas c’è anche il “Material Connexion Point Fvg”, un nuovo spazio nella sede di San Giovanni al Natisone, dove poter toccare con mano centinaia di campioni dei materiali più diversi. A disposizione degli iscritti oltre che la materioteca, anche la possibilità di accedere alla banca dati internazionale associata on line, che contiene un archivio di materiali tradizionali e innovativi con le relative schede tecniche e informative per inquadrarne il potenziale applicativo.
Il centro tecnologico del Catas, grazie alle sue attrezzature all’avanguardia è in grado di offrire consulenza scientifica e soluzioni applicabili in diversi ambiti, svolgendo prove e ricerche sia sui materiali sia sui prodotti finiti, comprovando l’effettiva rispondenza ai requisiti previsti dalle norme nazionali ed internazionali, la qualità, resistenza, durata e sicurezza su mobili, componenti ed ausili tecnici per disabili. La certificazione di prodotto d’arredamento rimane uno degli obiettivi fondamentali dell’istituto il quale si propone alle aziende come strumento di innovazione tecnologica, rimanendo sempre a fianco del tessuto produttivo sia a livello locale, che nazionale ed internazionale. Particolarmente significativi gli studi che il Catas effettua per il monitoraggio della qualità dell’aria indoor, ma anche i controlli sulla potabilità dell’acqua e quelli nel settore agroalimentare, con analisi vitivinicole degli alcolici da distillazione e liquori, e quelle per la caratterizzazione chimico-merceologica dei prodotti alimentari.
L’intenzione del laboratorio è quella di ampliare ulteriormente la propria attività, verso un settore ancora scoperto da un ente certificatore tricolore, quale quello delle costruzioni in legno: “il nostro obiettivo per il futuro – racconta Speranza è di diversificare ancora di più la nostra offerta coprendo anche l’ambito delle costruzioni, in particolare dell’edilizia in legno. Attualmente non c’è un punto di riferimento per quanto riguarda le certificazioni per le aziende che costruiscono con il legno, che sono costrette da sempre a rivolgersi alla Germania. È un orizzonte nuovo, che ci attendiamo di iniziare ad esplorare nel corso del prossimo anno”.