Tilatti: “la categoria è a favore delle opere pubbliche, di qualsiasi genere, purché si facciano alla svelta”. Ciriani: “sì ai nuovi elettrodotti e al rigassificatore”
“Le imprese di qualsiasi dimensione non possono attendere anni per qualsiasi decisione, sia essa una strada, un elettrodotto, la diffusione delle banda larga. Occorre che chi governa cambi velocemente passo, dica in tempi brevi cosa intende fare e una volta presa una decisione, dopo il necessario coinvolgimento degli enti locali e delle parti sociali, si realizzi in tempi accettabili l’opera”. Lo afferma il presidente di Confartigianato Friuli Venezia Giulia, Graziano Tilatti, all’indomani di altre prese di posizione sull’elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest.
“Noi non vogliamo entrare nel merito della situazione specifica – ha aggiunto Tilatti – che è di competenza di altri, ma porre l’accento sulle opere pubbliche che interessano le imprese, tutte le imprese, siano esse grandi, medie e piccole. Mentre il resto del mondo decide in pochi giorni, noi rinviamo da anni ogni decisione sensibile. In Germania per una autorizzazione per l’installazione di un impianto fotovoltaico ci vogliono 3 giorni, da noi 3 mesi, con mille incertezze e dubbi interpretativi delle norma. La situazione è molto critica e difficile”. Per Tilatti “l’uscita dalla crisi molto dipende anche dai tempi di risposta delle pubbliche amministrazioni a problemi oggettivi come questo delle distribuzione dell’energia elettrica. La rete elettrica in regione è inadeguata, insufficiente e l’energia troppo cara. Diciamo no alla politica dei rinvii che è più dannosa di una risposta, anche negativa, ma veloce. La velocità nelle risposte sta diventando un fattore competitivo per le imprese”.
Le richieste di Confartigianato trovano ascolto nella Regione: per il vicepresidente Luca Ceriani “il nostro è un sì agli elettrodotti Wurmlach-Somplago e Redipuglia-Udine e al rigassificatore di Trieste, per il quale è previsto un investimento di 600 milioni di euro con centinaia di posti di lavoro”. per Ciriani “la regione ha fatto il suo dovere: Sompalgo sta attendendo il parere di Via da parte di Roma, mentre su Redipuglia-Udine si attende che Roma decida la data della Conferenza dei servizi. Noi quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto. Senza paura – ha concluso – delle inevitabili critiche dei comitati e senza paura di perdere consenso”.
Sulle caratteristiche dell’elettrodotto Redipuglia-Udine, il presidente di Terna che ha ribadito la necessità di farlo aereo e non interrato “perchè in questo modo si abbattono 400 vecchi tralicci, si demoliscono 110 chilometri di linee elettriche obsolete e si permette al sistema elettrico italiano un risparmio di 60 milioni euro l’anno”.