Enrico Brizzi racconta il “suo” premio. Maggiore spazio per la comunicazione elettronica
Lo scrittore Enrico Brizzi – famoso al grande pubblico per il suo romanzo d’esordio Jack Frusciante è uscito dal gruppo e oggi in libreria con La legge della giungla (Laterza, 2012), in queste settimane impegnato anche nel progetto Giro della Libertà – è il nuovo presidente di giuria del Premio ITAS del Libro di Montagna, primo riconoscimento nazionale dedicato alla letteratura d’alta quota che, dopo 40 anni di vita, con la nuova edizione del 2013 aprirà anche ai giovani.
In quest’ottica, Brizzi è l’ideale anello di congiunzione tra il mondo della letteratura e quello dei ragazzi: “ritengo questa nomina un onore che a vent’anni non avrei meritato – dice lo scrittore – ora, invece, penso di poter condividere parte della strada fatta fin qui con altri autori, lettori e appassionati di montagna”. Per Brizzi, che al cammino come dimensione spirituale e ispiratrice crede e ha dedicato scritti, le vette hanno un sapore simbolico di luogo “dove è possibile interrogarsi sulla vita e i suoi misteri senza essere distratti dal rumore di fondo della civiltà…”. La montagna, quindi, come il posto dell’anima. “In Italia – osserva Brizzi – molti credono che il calcio sia la più perfetta metafora della vita umana (o viceversa), io invece ritengo che questa metafora perfetta dell’esistenza sia piuttosto da ricercarsi in un viaggio a piedi: una tappa in montagna, da soli o in compagnia, ha più da insegnarci su noi stessi, i nostri limiti, sugli altri e sul territorio rispetto a tante pagine di teorie”.
Un premio misura il suo spessore anche con la capacità di essere utile e promuovere la circolazione di talenti, aiutando ad emergere e a dare il calcio d’inizio. Questo il senso della sezione Opera prima, introdotta dalla 41esima edizione con il piacere di mettere in luce e promuovere chi ama la scrittura e ha il sesto senso per il racconto. “Credo sia molto importante promuovere gli autori alla loro prima pubblicazione; ricevere un incoraggiamento in questa prima fase, acerba, della propria carriera, può fare la differenza nelle motivazioni che spingono una persona a scrivere”, dice Brizzi che agli scrittori in erba consiglia: “le stesse cose che ricevetti io a 17 anni dalle persone che più hanno influenzato la stesura del mio romanzo d’esordio: trovarsi dei maestri e/o dei modelli e cercare di mettere a frutto il loro insegnamento, raccontando una storia che ci è capitata personalmente”.
R@ccontare in digitale tramite blog, Facebook, Twitter, YouTube e chi più ne ha… Con la società sempre più social e connessa, ITAS non è stata a guardare e ha potenziato la sua carica innovativa introducendo tra le sezioni del Premio ITAS “Montagnav(v)entura”, il r@cconto ispirato e vissuto con le nuove tecnologie. Niente a che vedere con la montagna, per l’immaginario comune luogo di tradizioni lontane da tutti gli orpelli moderni? Tutt’altro, spiega Brizzi: “chi ha detto che la montagna non possa avere cittadinanza nelle nuove forme di espressione e comunicazione? Non sempre chi scrive un buon sms scriverà un buon romanzo, ma è quasi sempre vero il contrario. Ecco allora che anche un messaggio brevissimo può essere indice di un talento da coltivare”.
Il Premio ITAS Libro di Montagna sarà lanciato dal presidente di giuria Enrico Brizzi a “Pordenonelegge” il 20 settembre, nello spazio ITASIncontra in piazza Motta.