Agricoltura in ginocchio per la siccità: nel Polesine chiesta la calamità naturale

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cia rovigo siccita 1Manzato: “unire gli sforzi per ottenere aiuti da Stato e Comunità Europea oggi non previsti”

E’ crisi idrica e siccità sulle fertili campagne del Polesine e di altre località del Veneto. Assenza di precipitazioni e temperature sopra la media stagionale stanno mettendo in ginocchio le coltivazioni dell’intera provincia e compromettendo i bilanci aziendali. Coldiretti Rovigo, Confagricoltura e Cia stimano danni nel territorio provinciale per 150-200 milioni di euro diretti sulle colture (cereali, ortofrutta, barbabietole), in particolare sul mais; danni che sono destinati ad arrivare a 250-300 milioni di euro considerando l’indotto (la filiera dell’essicazione, stoccaggio, commercializzazione).

Le tre organizzazione agricole hanno chiesto congiuntamente lo stato di calamità naturale per siccità.

La domanda è già partita alla volta del governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, di Avepa (ente regionale per i pagamenti in agricoltura) e per conoscenza a tutti i rappresentanti polesani al Parlamento, alla Giunta e al Consiglio del Veneto, alla Provincia di Rovigo. Le colture maggiormente colpite sono il mais e la soia, ma anche la bietola, le ortofrutticole. La siccità sta falcidiando soprattutto i territori del Medio e Basso Polesine, dove la situazione è aggravata anche dalla risalita del cuneo salino.

Immediata la disponibilità da parte della regione del Veneto a considerare la richiesta del mondo agricolo: “è necessario essere consapevoli che a causa della siccità di questi mesi la nostra agricoltura sta vivendo un momento davvero terribile. Sono assolutamente convinto che il settore abbia bisogno di aiuti, ma solo se di questo si convinceranno anche lo Stato e la Comunità Europea avremo qualche speranza di intervenire a sostegno delle aziende colpite”. Lo afferma l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, manifestando tutta la sua preoccupazione per questa vera e propria calamità che sta colpendo gran parte del territorio regionale veneto.

“E’ una emergenza straordinaria che non può che essere affrontata con provvedimenti straordinari”, sottolinea con forza Manzato, anticipando l’intenzione di unire le forze con i colleghi di Lombardia ed Emilia Romagna, regioni anch’esse in estrema sofferenza per l’assenza di precipitazioni, per avanzare una richiesta di intervento comune al Governo. “Non dobbiamo, però, illuderci e soprattutto illudere – puntualizza l’assessore – e io mi guardo bene dal promettere che anche l’azione congiunta di tre regioni importanti come le nostre possa sicuramente sortire l’auspicato intervento, ma è necessario provarci fino in fondo”.    

Dal 2004, infatti, sono esclusi dalla possibilità di usufruire di interventi compensativi da attuare con le risorse del Fondo di Solidarietà nazionale i danni alle produzioni e alle strutture che sono ammissibili ad assicurazione agevolata, e tra le garanzie soggette a copertura assicurativa, nel Piano 2012, risultano anche i danni da siccità.

“Va detto con chiarezza che una richiesta di declaratoria regionale di calamità naturale per la siccità appare tecnicamente poco sostenibile – spiega l’assessore –, considerando anche il privilegio che la regione del Veneto ha dato all’uso di strumenti assicurativi per la difesa del reddito delle imprese agricole dove sono previsti contributi sul costo dei premi assicurativi fino all’80%. Ma, in carenza di risorse, dobbiamo tentare anche possibili altre strade, in termini di agevolazioni fiscali o di accesso al credito”.