Successo per gli emendamenti migliorativi alla Pac al Parlamento Europeo

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giancarlo scottà 1Scottà: “gli emendamenti che ho presentato hanno ricevuto l’adesione unanime dei colleghi italiani su OCM unica, tutela giovani, donne e aree rurali”

L’eurodeputato del NordEst Giancarlo Scottà (Lega Nord) è il primo firmatario di una serie di 162 emendamenti su tre dei quattro pacchetti della riforma della Politica agricole comune (PAC) prossima ad entrare in vigore, molti dei quali approvati. Un periodo di intensa attività “svolta guardando alle esigenze nazionali ma soprattutto territoriali, che ha permesso ai membri italiani della Commissione Agricoltura, sia effettivi che sostituti, e in modo assolutamente trasversale, di trovare un accordo sugli emendamenti presentati su tre dei quattro pacchetti principali della riforma della Pac di cui sono stato relatore ombra per il gruppo ELD: l’OCM unica, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, il finanziamento, la gestione e il monitoraggio della PAC”.

Per Scottà “grazie a questo gruppo di lavoro si è creata una sinergia tra le parti, necessaria per sviluppare le proposte che da tempo porto avanti in questa sede, dall’estensione dell’uso dei voucher in Europa, sul modello italiano, ad un maggiore sostegno alle donne e ai giovani agricoltori, attraverso la creazione di un Fondo di garanzia che, aiutando le categorie svantaggiate, contribuisca alla tutela delle aree rurali. Altrettanto impegnativo, poi, è stato il lavoro sul dossier dei pagamenti diretti”.

“Sono fiero – ha sottolineato Scottà – di come le mie proposte abbiano trovato il consenso unanime dei colleghi italiani, oltre a quello della mia delegazione, proprio mediante al puntuale e cospicuo scambio di informazioni tecniche sui principali dossier della PAC, di cui ringrazio soprattutto il mio staff, che in questi mesi si è impegnato nel coordinamento degli incontri».

Dopo tanto lavoro nelle sedi preparatorie, ora il testo è all’esame dell’Aula: “mi auguro che il lavoro svolto finora venga riconosciuto anche dal resto del Parlamento quando, tra pochi mesi, si andrà al voto in plenaria” conclude Scottà.